martedì 5 gennaio 2021

Fulvio Rendhell: Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero

Fulvio Rendhell è uno dei più importanti esoteristi attivi sul panorama europeo. Con i suoi testi, è stato uno dei pochi occultisti del secolo passato (e anche contemporaneo) a unire il mondo dello spiritismo a quello della magia tradizionale, dotando però entrambe le correnti culturali di un approccio e un linguaggio logico, scientifico, lontano dal velo di oscurità e mistero che spesso, come una patina di polvere, si è posato in passato sulle conoscenze esoteriche rendendole nebulose e incomprensibili. Di lui le Edizioni Hermes hanno pubblicato una serie di testi che, presi nel complesso, creano un completo e dettagliato percorso iniziatico all'interno della magia e dello spiritismo. Per chi volesse approfondire attraverso le sue parole, parlo di Trattato di Alta magia, Alta magia pratica evocativa, La Magia del 2000 e Magia Spiritica.

Il testo a cui è dedicato questo articolo, pur presentando molte connessioni con la magia cerimoniale, è però legato a una figura misteriosa della religione, del mito e del folklore: la figura di Lilith (e della sua controparte maschile, meno conosciuta, Liluth). Sto parlando di una novità editoriale recentemente pubblicata da Libraio Editore, casa editrice della Libreria Esoterica di Milano: Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, testo estremamente dettagliato scritto da Fulvio Rendhell, pubblicato in origine nel 1982 dalla casa editrice Mastrogiacomo di Padova e che, sparito dal commercio per diversi anni e divenuto introvabile, era diventato un vero e proprio oggetto di culto tra gli esperti del settore. Uscito in origine con il titolo Lilith. La sposa di Satana nell'Alta Magia, è ora a disposizione di tutti i lettori in una nuova edizione riveduta e aggiornata.
Addentrandoci nel vivo del testo, Lilith e Liluth è una degli studi più dettagliati legati alla figura di questa misteriosa, conturbante e oscura divinità femminile e ha il pregio di non focalizzarsi soltanto sull'aspetto astrologico del mito, come avviene nei pochi testi a ella dedicati, ma di addentrarsi nell'origine mitologica della divinità e della sua ricorrenza, sotto altre vesti, nei miti e nelle religioni mondiali. A partire da questo molteplicità di manifestazioni,  nel testo non si parla soltanto di Lilith intesa come singola figura appartenente a un unico contesto storico-religioso, ma più in generale di "tema lilithiano"; Lilith, e la sua controparte maschile Liluth, si sono manifestati più volte nel corso della storia della religione e della magia riproponendo lo stesso tema triadico che a breve andremo ad analizzare. In altri termini, potremmo vedere Lilith e Liluth come due archetipi mitologici, o mitologemi, che nel corso dei millenni si sono riproposti seguendo sempre lo stesso tema, cambiando soltanto alcuni aspetti superficiali a fronte di un nucleo archetipico sempiterno. 
Come scrive Fulvio Rendhell: "Per svelare le origini delle entità lilithiane si devono raggiungere i confini della storia e analizzare le conoscenze storiche acquisite tramite le scoperte archeologiche sulle civiltà più antiche. E' questo un viaggio a ritroso fino a diecimila anni fa" e questa ricerca, per il mondo dell'esoterismo, è così importante poiché "il Tema Lilithiano sta alla magia come la magia sta alla storia di sempre" (Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore, p. 25). Un viaggio a ritroso nel tempo che ci porta nel mondo magico/religioso dei Sumero-Babilonese e della loro complessa concezione cosmogonica, alla cui base vi sono due triadi: la Triade Cosmica, rappresentata da An-Anu (Dio del Cielo), Enlil-Bel (Dio del Vento), Enki-Ea (Dio dell'Acqua) e la Triade Astrale, composta da Nannar-Sin (Dio della Luna), Babbar-Samas (Dio del Sole), e Inanna-Ishtar (Dea dell'Amore e della Guerra). Similmente a quanto verrà teorizzato dai filosofi neoplatonici greci, la creazione del Cosmo avviene per una serie di emanazioni della divinità, che riproduce il medesimo modello tanto nel macrocosmo quanto nel microcosmo, in una sorta di processo di moltiplicazione per mitosi che porta la divinità originaria a suddevidersi in una molteplicità di forme sempre più separate e sempre più piccole. Tuttavia, questo processo non è esente da variazioni, data l'infinita potenza creativa racchiusa nel divino ed è dalla dea Inanna-Ishtar che viene emanata una nuova triade composta da Ardat-Lili, entità demonica androgina, che a sua volta si suddivide in Lilu, parte demonica maschile rappresentato come "un drago con le fauci spalancate [...] con quattro grandi ali, il naso schiacciato, gli occhi sporgenti, un corpo di cane con un membro fallico di toro e una coda di scorpione" e in Lilithu, parte demonica femminile "rappresentata come una nera pantera dagli occhi magnetici" (Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore, pp. 36-37).
Nel suo compresso, Ardat-Lili veniva temuto e venerato come un demone androgino, ora maschile ora femminile, legato alla lussuria, ai desideri sessuali, alla potenza ctonia e, nel macrocosmo, alle tempeste, alle catastrofi e alla potenza al contempo creativa e distruttiva dell'Universo. Tale venerazione non era soltanto legata a un culto "passivo" ma l'aspetto principale è invece il desiderio attivo che Ardat-Lili innescava nell'uomo. Lungi da terrorizzarlo rendendolo succube attraverso la propria potenza, Ardat-Lili meravigliava e stimolava l'uomo per mostrargli cosa egli avrebbe potuto compiere se fosse divenuto padrone della medesima energia, della medesima potenza. Non a caso in Ardat-Lili confluiscono sia le caratteristiche erotiche sia quelle distruttive; l'eros possiede una forza tale che, quando si sprigiona, può distruggere l'intero Cosmo. Il Demone Androgino di Ardat-Lili diviene presto depositario di una conoscenza arcana e misteriosa, legata a pochi adepti; il mistero all'origine delle conoscenze e dei poteri magici. Il tema lilithiano si ritroverà con caratteristiche simili a quelle sumero-babilonesi all'interno della religione e della mitologia giudaica, tanto nella Genesi tradizionale quanto nelle versioni apocrife che vanno a completarla.
In particolare nell'Alfabeto di Ben-Sirach (testo apocrifo del II secolo a.C.) viene narrato come Lilith fosse la prima sposa di Adamo, creata da Dio non da una sua costola ma dalla medesima argilla da cui aveva plasmato l'uomo. Data l'origine comune, Lilith rifiutava di sottomettersi ad Adamo e come atto di estrema ribellione decise di liberarsi pronunciando l'innominabile nome di Dio e scappando verso il Mar Rosso dove, accoppiandosi con i demoni della lussuria, avrebbe dato vita a numerosi figli chiamati Lilim (i futuri Incubi), divenendo la loro Regina. 
Reinterpretando la Genesi canonica, Fulvio Rendhell sostiene che anche dietro la figura del serpente non si nasconderebbe altri che Lilith, giunta a liberare Eva dal dominio tirannico di Adamo e a consegnar all'uomo il dono delle conoscenze magiche e arcane che Ella avrebbe appreso dal mondo sotterraneo e dai suoi intercorsi con i demoni. Come nel mondo sumero-babilonese, dunque, anche nella mitologia giudaica Lilith sarebbe strettamente legata alla conoscenza magica ed esoterica, soprattutto quella "oscura", non perché nera e negativa ma poiché legata alla notte, ai misteri insondabili dell'esistenza, che Dio avrebbe nascosto all'uomo per evitare che questi possa assurgere alla sua potenza. Citando le parole di Rendhell:  "Ogni conquista del pensiero umano è voluttuosa, eccitante, quasi un atto libidinoso dipendente da una sollecitazione ipercerebrale. [...] La lotta del genio umano sempre contrastato e la costane ricerca che spinse Ulisse oltre i confini del mondo sono i segni caratteristici che nell'Eden si rispecchia in Lilith-Eva, donna tentatrice che fa perdere il senno all'uomo e lo condanna all'eterno faticoso ascendete dalla Terra al Cielo. Lilith quindi sarebbe da considerare un elemento perturbatore ma liberatorio. Lilith esprimerebbe la lotta che lussuriosamente eccita la mente e i sensi per raggiungere la conoscenza. Ma la ricerca della conoscenza è fatica, dolore, angoscia. Lilith forse è l'artefice della nevrosi umana che si pone le domande: Chi siamo? Da dove veniamo e dove andiamo? [...]. L'amore di Ishtar si trasforma in Eva-Lilith in "amore" per la conoscenza. La lussuria turbinosa di Ishtar-Lilith si trasforma nella disubbidienza in Eva-Lilith per prostituirsi alla conoscenza, dando vita ai demoni" (Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore, p. 149).
La visione giudaica di Lilith confluirà poi nel cristianesimo medievale e nella sua feconda, quanto orrorifica, fantasia folklorica. In questo contesto, Lilith assurge a moglie oscura di Satana, Regina degli Incubi e delle entità vampiriche, compagna delle streghe, insidiatrice di uomini e donne che, stando alla poetica descrizione fatta da Fulvio Rendhell nel libro, viene rappresentata come: "un demone femminile la cui bellezza enigmatica seduce uomini e donne. Ha un corpo perlaceo splendido, avvolto da una fuliggine cinerea spettrale che fa intravedere il seno eretto, da cui gocciola, invece che latte, sangue, nutrimento di vampiri astrali. Capelli lunghissimi neri e sottili che si muovono nella notturna brezza come propaggini animate vischiose. Il suo volto è bianco latte e su di esso sono tagliati gli occhi, due fessure azzurro-verdognole che durante le possessioni si trasformano in color rosso sangue. Le sue pupille sono cupe e senza fondo. La bocca è tagliente e sensuale, le labbra nero-violacee, i denti perfetti simili a una doppia collana di perle. Due nere ali incorniciano il suo corpo nudo come una corona funerea, da cui occhieggiano, invece che fiori, fosforescenti pupille di pipistrelli. Le dita delle mani, affusolate, sono provviste di lunghe unghie argentee che tracciano solchi nella fuliggine trasparente che l'avvolge, come rapide stelle cadenti in un cielo di Luna nuova. Non raramente le gambe si trasformano in una coda di serpente, che funge da attributo maschile quando vuole sedurre le donne" (Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore, pp. 15-16).
Come accennato in precedenza, tuttavia, Lilith non è la sola a far parte del "tema lilithiano". In esso è presente una seconda entità, necessaria a ricomporre il vertice androgino della triade fondata da Arda-Lili: Liluth. Il termine, creato da Fulvio Rendhell sul calco del Lilu sumero-babilonese, serve a designare lo sposo infero, il Sole Nero, complementare e contrastante a Lilith, la Luna Nera. Data la natura "caotica" di Lilith e Liluth il loro matrimonio e la loro unione non è data dall'armonia ma, paradossalmente, dal conflitto. E' nell'eterna lotta che manifestano il proprio potere. Nel mondo medievale tale ruolo è assunto da Satana, l'angelo caduto a cui Lilith si sarebbe unita divenendo la sua sposa e regina. Ma è forse nella mitologia greco-romana che risalta il complicato rapporto delle forze ctonie maschili e femminili del tema lilithiano. Qui il tema lilithiano è incarnato nelle due figure divine di Persefone e Ade, la cui unione forzosa e conflittale nasce dal rapimento di Persefone da parte di Ade, in seguito al quale prende vita un regno oscuro, parallelo a quello dei vivi, in cui Ade, a cavallo del proprio cocchio dorato, rappresenta il Sole Nero e Persefone, regina delle tenebre e del mistero a esse associato, la Luna Nera.
Per concludere, consiglio la lettura integrale del testo di Rendhell, in cui il tema lilithiano viene approfondito non solo nella mitologia più nota, ma in molte altre culture come quella Cinese, Indiana, Tibetana, Maya, Azteca, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui Lilith e Liluth, la Luna Nera e il Sole Nero, ritornano ciclicamente nell'Astrologia e nella Magia Cerimoniale, sempre a incarnare le medesime forze legate al proibito, alla ribellione e alla conoscenza, essenziali per l'uomo poiché: "Lilith non è da considerarsi soltanto come uno stato d'animo che nasce dal profondo di ancestrali timori della madre divoratrice o dalle zone d'ombra del profondo dell'inconscio, ma qualcosa di ben più precisato: un'entità esistente, un frammento di quella scintilla che è infusa in ogni cosa vivente, e poiché in magia tutto vive, Lilith esiste in ogni cosa, nei vari stati di essere relativi alle varie dimensioni universali, unitamente al suo antagonista, il Sole Nero" (Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore, pp. 269).

Fulvio Rendhell, Lilith e Liluth. La Luna Nera e il Sole Nero, Libraio Editore

Daniele Palmieri

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