Gli opposti di Eraclito e Lao-tze e la fisica moderna
Il premio Nobel per la fisica Eisenberg, nel testo "Fisica e filosofia" (già citato in questo articolo), ritiene che la visione eraclitea di universo come "Fuoco" è la più vicina dell'antichità alla visione che la fisica moderna ha del cosmo.
"Se sostituiamo la parola fuoco con la parola energia possiamo ripetere le sue affermazioni parola per parola dal nostro moderno punto di vista".
Affermazione molto pregnante che mette in luce, ancora una volta, la straordinaria capacità intuitiva dei greci.
Ma non è su questo testo che voglio soffermarmi, bensì su un altro notissimo capolavoro che tenta di compiere un sincretismo tra filosofia orientale e fisica moderna.
Sto parlando de Il Tao della fisica di Fritjof Capra.
In particolare, intendo analizzare la questione che più accomuna i due filosofi della lezione (Eraclito e Lao-Tze), ossia la questione degli opposti e della loro unificazione.
Sia Lao-tze sia Eraclito riconoscono l'esistenza di forze opposte, ma lungi dal cadere nelle stereotipo comune della loro semplice contrapposizione, elevano la propria coscienza a uno stato superiore per avere una visione d'insieme e riconoscere come gli opposti siano in realtà una cosa sola, due facce della stessa medaglia.
Nel capitolo 11 de Il tao della fisica, Fritjof Capra descrive come nella fisica moderna a livello subatomico si trovino esempi di unificazione di concetti opposti; particelle distruttibili e indistruttibili, materia continua e discontinua, forza e materia che si mostrano come due aspetti differenti della stessa realtà.
In tutto ciò, gioca un ruolo fondamentale la teoria della Relatività, che più di tutte ha messo in crisi la dicotomia più profondamente radicata nella mente dell'uomo, ossia quella dello spazio e del tempo, ormai unificati e inscindibili.
"Come avviene per l'unità degli opposti di cui fanno esperienza i mistici, essa si verifica a un livello superiore, cioè con una ulteriore dimensione, e si presenta come un'unità dinamica, perché lo spazio-tempo relativistico è una realtà intrinsecamente dinamica nella quale gli oggetti sono anche processi e tutte le forme sono configurazioni dinamiche".
Il fisico sottolinea sia l'unità sia la dinamicità degli opposti; il loro apparente conflitto fa parte in realtà di un Tutto strutturato in continuo divenire, il cui principio fondante è il divenire stesso, che può essere colto allargando lo sguardo ed evadendo dalla percezione quotidiana che abbiamo del mondo.
Usando le parole di Eraclito:
"Negli stessi fiumi entriamo e non entriamo, siamo e non siamo"
A cui Lao-tze risponde dicendo:
"Le diecimila creature che sono sotto il cielo/hanno vita dall'essere/l'essere ha vita dal non essere".Ed è proprio quest'ultimo concetto quello più innovativo e sorprendente delle teorie di Eraclito e di Lao-tze.
Difatti, nei secoli successivi prenderà il sopravvento la teoria di Parmenide secondo la quale "l'essere è e il non essere non è" e la concezione di Eraclito verrà abbandonata, in quanto paradossale.
Ma come sottolinea Fritjof Capra, la fisica quantistica sta riscoprendo quella che è, a tutti gli effetti, una realtà paradossale.
A livello subatomico non è mai possibile stabilire se una particella è o non è, poiché ciò che muta non è lo stato della particella nei rigidi termini opposti di "essere e non-essere", bensì la distribuzione di probabilità.
In un certo punto dello spazio la particella non è né presente né assente; ciò che è possibile riscontrare è soltanto la tendenza che essa ha ad esistere in dati luoghi, la probabilità che essa ha di trovarsi in un luogo piuttosto che nell'altro.
Ed è proprio da questo paradosso che prende vita la nostra esistenza, apparentemente semplice ma che nasconde, ad ogni piano di realtà che percorriamo, misteri sempre più oscuri e incomprensibili se si rimane ancorati alle leggi dell'apparenza.
Testi di riferimento:
Il tao della fisica - Fritjof Capra (Download)
Dell'Origine - Eraclito
Tao te ching - Lao Tze (Download)
Daniele Palmieri
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