L'acquisto di RCS libri da parte della Mondadori è l'ennesimo passo (forse il più lungo di tutti quelli fatti fino ad ora) verso il progressivo e inesorabile affossamento dell'editoria italiana.
40% del mercato editoriale in mano a un'azienda che negli ultimi anni ha fatto della mediocrità letteraria il suo cavallo di battaglia, che ha trasformato le sue librerie in un deposito-merci dove si trova di tutto e di più - elettronica, gadget vari, videogiochi, cellulari, cancelleria etc. - e dove i libri sono soltanto un prodotto tra gli altri.
E' la morte non soltanto della pluralità editoriale e delle pubblicazioni di qualità, ma soprattutto "dell'ecosistema libreria", ridotto ormai schiavo delle leggi del mercato e dove il suo organismo principale, ossia il libro, è diventato una merce di scambio il cui fine non è più produrre cultura ma soldi.
L'unica soluzione è sostenere l'editoria indipendente, le librerie autonome o, al massimo, le grandi catene come il Libraccio, che conservano ancora la dignità della Libreria con la L maiuscola.
La cosa più assurda è che si permetta una transizione simile ancora prima che l'Antitrust si pronunci in materia; non credo proprio che il gruppo Mondadori si tirerà indietro a malefatta avvenuta.
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