L'essere umano, fin dalla sua origine, ha sempre riconosciuto l'esistenza di luoghi dotati di energie particolari, in grado cioè di risvegliare forze latenti nel proprio animo. In principio furono luoghi naturali; grotte o caverne inaccessibili, consacrate attraverso simboli, incisioni, dipinti; colline, vette e montagne, le cui alture risvegliano l'idea di una vicinanza tanto fisica quanto spirituale con la divinità; fonti sorgive, foreste e boschi vibranti di mistero, in cui l'individualità sembra dissolversi. Il passaggio successivo fu quello di catalizzare tali energie e di edificare luoghi in grado di risvegliare, con la potenza del simbolo, le medesime energie divine. Nacquero così i primi templi naturalistici: i dolmen, i menhir, gli allineamenti di pietre e le strutture megalitiche, una delle espressioni più pure del sentimento del divino e luoghi ancora oggi dotati di una forza indescrivibile, che esula la semplice rilevazione empirica.
L'evoluzione dei simboli interiori dell'uomo, nonché la manifestazione di forme religiose sempre più complesse e l'affinamento delle abilità tecniche/manuali, porterà l'essere umano a creare strutture sacre via via più sofisticate. Nasce così il Tempio Sacro, costruito secondo precisi simboli, geometrie, funzioni cerimoniali.
Nonostante la diversa "edificazione" dei casi citati in precedenza, tutti sono accomunati dallo stesso filo conduttore: l'energia sacra che questi luoghi sono in grado di evocare dalle profondità più recondite dell'animo umano. E questo perché il Tempio Sacro, o il Tempio Magico, è anzitutto un luogo interiore, come analizza Michel Kearton ne Il Tempio Magico, edito da Hermes Edizioni.
Il Tempio è un luogo, una dimensione dell'interiorità, che nasce anzitutto come condizione spirituale e che soltanto in seguito viene incarnato o riflesso in un luogo fisico. Questo perché il simbolo è per l'uomo un vero e proprio portale, in grado di connetterlo con una dimensione che va al di là della sensazione sensibile, permettendogli così di trovare lo slancio per tendere alla dimensione spirituale. Come scrive Kearton:
"Queste associazioni sono veicoli di luce e di energia [...]. Questa forza rivitalizzante deriva dalle profondità, dalle scaturigini del nostro essere. [...] essa non venne creata dalle circostanze delle sue manifestazioni ma fluì in risposta a esse. [...] Si tratta della forza vitale fondamentale che scorre dal pennello del pittore o dalla voce del cantante. E' la stessa forza che solleva il mistico alle altezze dell'illuminazione e ispira il pioniere alla ricerca di nuove terre, malgrado tutti gli ostacoli. Possiamo così comprendere che nessuno è privo di un punto di contatto con questa energia vitale che tutto pervade, per quanto piccolo o insignificante" (Il Tempio Magico, Michel Kearton, Hermes Edizioni, p.10).
L'edificazione del Tempio magico nasce dalla volontà di agire attivamente sulla realtà, di rendere reale la tensione spirituale che avvertiamo nel nostro animo e per avere un luogo in obliarsi dall'esistenza quotidiana, per recuperare le energie dalla fonte stessa dell'essere e, come scrive Kearton:
"Costruiamo un tempio per impiegarlo come pietra di partenza per le nostre imprese spirituali" (Il Tempio Magico, Michel Kearton, Hermes Edizioni, p.12)
Il tempio è il baricentro interiore, quanto fisico quanto spirituale. Ricettacolo delle forze dell'intero cosmo, esso è l'axis mundi che attraversa tutti i piani di esistenza, l'ombelico del mondo che ha assunto molteplici rappresentazioni fisiche e simboliche nelle diverse tradizioni: l'albero della vita, l'Eden, Gerusalemme, l'Olimpo, l'Isola dei Beati, Atlantide, Shambala/Agartha, il Tempio di Salomone; tutti luoghi spirituali ma da una rappresentazione simbolica così precisa e potente da diventare reali, luoghi di energia spirituale in cui è sempre possibile ritirarsi con l'animo e che si è sempre cercato di trasformare in entità fisiche attraverso l'edificazione di luoghi sacri, veri e propri templi magici di energia.
L'autore definisce tale edificazione il "riscatto della materia"; attraverso la potenza del simbolo, l'uomo è in grado di elevare spiritualmente la materia e renderla un portale per penetrare in una dimensione divina.
La costruzione del tempio magico diviene così un'operazione psichica di ampliamento della propria coscienza. Il tempio è, per tutte le tradizioni, un vero e proprio microcosmo: il riflesso del cosmo che racchiude, in sé, ogni elemento della realtà. Allo stesso tempo, il tempio è anche riflesso dell'animo umano, così vasto che, parafrasando il detto di Eraclito, per quanto lo si indagherà non sarà mai possibile conoscerlo, tanto profondamente esso si dispiega.
Per Kearton esistono tre piani del tempio: il piano mentale, il piano fisico e il piano astrale, intermedio tra i due. Il Tempio Magico per eccellenza è costruito su tutti e tre i piani di realtà perché, come già affrontato negli altri articoli dedicati alla magia, il fulcro dell'operazione magica risiede nel connettere ogni piano di esistenza, dai più bassi ai più elevati, dalla materia allo spirito a Dio, secondo il detto alchemico: come in alto così in basso.
Il tempio mentale è il tempio simbolico; un'idea, una credenza, un archetipo che possediamo nella nostra mente o per la nostra immaginazione soggettiva, o derivante dal nostro inconscio collettivo, che al solo pensiero ci ristora di energie, speranza, passione.
Il tempio fisico nasce, come accennato in precedenza, dal rendere concreto questo luogo mentale per potervisi ritirare anche materialmente, oltre che spiritualmente. L'edificazione avviene tramite precise idee spirituali, religiose e simboliche; il tempio fisico diventa una narrazione simbolica delle credenze umane, amplifica il potere dell'immaginazione stimolandola con le sensazioni e l'uomo, accedendovi e trovandosi circondato dalla potenza di tali immagini, non può che uscirne ristorato e colmato di nuove forze.
Infine vi è il tempio astrale, luogo di contatto tra le due dimensioni; il tempio astrale è una rappresentazione mentale fedele e precisa del tempio fisico. L'idea è di edificare nel proprio animo, attraverso l'immaginazione e la contemplazione, un tempio simbolico e mentale così preciso e vivido da dargli una forma propria. L'uomo, ritiratosi in contemplazione, deve esercitarsi a immaginare un tempio perfettamente costruito, soffermandosi sui minimi dettagli: l'entrata, le colonne, i simboli, le luci e le candele, i drappi, l'altare, gli oggetti rituali. L'immaginazione deve diventare così vivida da creare un vero e proprio luogo mentale in cui ritirarsi, come se vi si accedesse, ogni volta che lo si desidera, chiudendo gli occhi. Come scrive Kearton:
Alla fine di tale operazione "il tempio dovrebbe essere abbastanza reale per voi da poterci camminare nell'immaginazione, toccando le diverse forme e percependo le varie strutture" (Il Tempio Magico, Michel Kearton, Hermes Edizioni, p. 34)
Edificati tutti e tre i templi, l'uomo avrà allineato i tre piani di realtà e potrà così amplificare le proprie energie interiori. Concludendo con le parole di Kearton:
"Un tempio è un potente stimolante dell'evoluzione [...]. Il tempio è un potente conduttore di verità e di amore; per amore intendo l'affetto superiore del bene nel suo complesso, piuttosto che un semplice efflusso emotivo di sentimentalismo. [...] Il tempio è un potente punto di fondamento e qualunque cosa compaia entro di esso tende ad avere effetti corrispondenti sulla nostra vita esterna. Per tale ragione abbiamo sottolineato l'importanza del modo in cui il tempio viene impiegato e dell'atteggiamento con il quale ci poniamo di fronte a esso nella sua costruzione e nel suo uso. [...] Il modo in cui tali forze sono incanalate attraverso di voi costituirà la modalità necessaria alla vostra massima evoluzione nel tempo presente" (Il Tempio Magico, Michel Kearton, Hermes Edizioni, p.104)
Il Tempio Magico, Michel Kearton, Hermes Edizioni
Daniele Palmieri
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