Benjamin Franklin è stato, senza ombra di dubbio, una delle figure più complesse e poliedriche nel panorama del pensiero americano. I suoi interessi spaziavano dalla filosofia alla scienza alla massoneria fino, ovviamente, alla politica.
Uno dei suoi testi più noti e letti, soprattutto negli Stati Uniti, è la sua Autobiografia, rimasta incompiuta, così come un suo grande progetto sul quale aveva lavorato per oltre vent'anni: la stesura di un libro, l'Arte della virtù, che avrebbe dovuto contenere una serie di precetti morali laici che permettessero all'uomo di perfezionare la propria interiorità e, di conseguenza, le proprie azioni.
Di questo progetto ci è giunto soltanto il riflesso, conservato in alcuni passi della Autobiografia che La vita felice, casa editrice milanese, ha raccolto in una breve pubblicazione: L'Arte della virtù, per l'appunto.
Dell'idea originaria, Benjamin Franklin riporta l'impalcatura principale e con pochi e semplici concetti è in grado di trasmettere i suoi vent'anni di ricerca.
Come egli sottolinea nella prima parte del testo, molte sono state le virtù identificate da religioni e filosofie di ogni parte del mondo, ma di esse Benjamin Franklin ne individui tredici che, a suo dire, possono permettere all'uomo, a prescindere dalla sua confessione religiosa, di raggiungere la perfezione morale.
Riportando il "breviario" di Franklin, queste tredici virtù sono:
1) Temperanza (Non mangiare fino a stordirti. Non bere fino all'ebbrezza).
2) Silenzio (Parla solo quando può essere di vantaggio agli altri o a te. Evita di trastullarti nelle chiacchiere).
3) Ordine (Fa sì che ogni tua cosa abbia un posto proprio. Fa sì che ogni parte delle tue attività abbia un suo tempo).
4) Decisione (Risolviti a fare ciò che devi. Fai immancabilmente ciò che hai deciso di fare).
5) Frugalità (Fai spese solo per il bene del prossimo o di te stesso; ovvero non sprecare niente).
6) Operosità (Non perdere tempo. Sii sempre impegnato in qualche cosa di utile. Elimina tutte le azioni inutili).
7) Sincerità (Non rincorrere a inganni che possono far male. Abbi pensieri innocenti e retti e, quando parli, parla secondo questi pensieri).
8) Giustizia (Non danneggiare nessuno, facendo offese od omettendo i benefici che sono il tuo dovere).
9) Moderazione (Evita gli estremi. Evita di irritarti per offese quando pensi che siano meritati).
10) Pulizia (Non tollerare la sporcizia nel corpo, negli abiti o nell'abitazione).
11) Tranquillità (Non irritarti per inezie o per incidenti banali o inevitabili).
12) Castità (Fai raramente sesso, se non per la salute o per procreare; mai per stupidità, debolezza o danno).
13) Umiltà (Imita Gesù e Socrate).
L'ultima virtù riassume in sé lo spirito del breviario di Franklin, che sembra fondere ottimamente l'etica protestante alle virtù della Grecia Antica.
In generale, il breve libretto risulta essere una lettura godibile che, senza troppi fronzoli, invoglia il lettore a mettere alla prova se stesso nell'esercizio di tali virtù (anche se molti, me compreso, sarebbero portati a ridurle a dodici, togliendone una che sembra essere più d'intralcio che d'aiuto...).
L'arte della virtù - Benjamin Franklin, edito da La vita felice
Daniele Palmieri
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