"Questa cosa fa bene, è naturale!".
"Non puoi farlo, va contro la natura".
"Un uomo e un uomo che si sposano? Non è naturale!".
"Una famiglia composta da due genitori dello stesso sesso? Va contro la natura". "La famiglia naturale è una!".
In quante discussioni vi sarà capitato di dover discutere con una persona che legittima quanto sta dicendo tirando in ballo la Natura.
Eppure, ogni volta che qualcuno utilizza la parola "naturale" per giustificare le proprie posizioni John Stuart Mill si rivolta nella tomba.
Basterebbe recuperare un suo breve lavoro per mostrare l'infondatezza di certe affermazioni (e la conseguente vacuità logica di certe polemiche sollevate).
Correva la seconda metà del 1800 quando il filosofo utilitarista scriveva un saggio dal titolo "La Natura", una breve disamina di un termine così tanto utilizzato (nella filosofia e non) così quanto frainteso (e abusato).
Sono molte infatti le persone che tentano di avvalorare le proprie opinioni tirando in ballo ciò che sarebbe corretto dire o fare in base a una fantomatica Natura, salvo poi titubare quando gli si domanda cosa effettivamente intendano con il concetto di "Natura", che rimane sempre questa entità astratta dai contorni a dir poco indefiniti.
Con la chiarezza analitica di pensiero che gli è propria, Mill affronta la questione puntando subito al nocciolo della situazione, andando alla ricerca del reale significato della parola Natura tramite il classico procedimento socratico, domandandosi: che cos'è la Natura?.
Siccome la natura di una cosa corrisponde all'aggregato dei suoi poteri e delle sue proprietà (ad esempio l'acqua ha per natura la proprietà di essere incolore, insapore, di bollire a una certa temperatura etc.) allargando la prospettiva e parlando della Natura in generale si può affermare che essa è l'aggregato dei poteri e delle proprietà di tutte le cose presenti nell'Universo.
"La parola Natura, in questa più semplice accezione, è un nome collettivo per indicare tutti i fatti ed effetti possibili: [...] è un nome per il modo [...] con cui hanno luogo tutte le cose."
(J. S. Mill, La natura, in Saggi sulla religione, Feltrinelli, pp. 15)
La Natura è tutto ciò che avviene; "naturale" è ogni evento che si verifica in questo universo e che si sviluppa in base alle sue leggi.
Ne consegue che alcune accezioni superficiali con cui la parola viene utilizzata non hanno alcun minimo significato.
Alcuni fanno coincidere la "Natura" con i dogmi e la morale della propria religione, altri la definiscono in base all'opposizione con le opere umane "artificiali", altri parlano con altrettanta leggerezza di istinti "naturali" umani in opposizione a "istinti innaturali". Ma tutte e tre le accezioni sono errate.
Si vedrà come la definizione di Mill rende completamente insensate tutte quelle posizioni.
La prima perché è una definizione arbitraria, senza alcuna base logica, visto che la Natura è quantomai lontana dal presentare una morale intrinseca "a misura di uomo" (tutt'altro) e, per di più, le decine di religioni diverse non rappresentano la "Natura" in sé, semmai sono esse stesse un evento della Natura manifestatosi attraverso l'uomo.
Stesso concetto con l'opposizione tra "naturale" e "artificiale". Non esiste nulla in Natura che sia "artificiale"; l'uomo non può creare nulla da zero, quello che entra nelle sue possibilità è utilizzare gli elementi a sua disposizione per "costruire", all'interno della Natura e in base alle sue leggi, i propri artefatti.
Infine, chi giustifica cosa è giusto fare e cosa no in base a "tendenze naturali" da seguire ignora il fatto che l'istinto omicida è un istinto naturale tanto quanto l'amore.
Ora, come mai mi sentivo in vena di parlare di questo breve saggio di Mill?
Perché in questi ultimi tempi stiamo assistendo a un vero e proprio abuso della parola "Natura".
Si dice che i rapporti omosessuali siano "contro natura"; ma ciò non ha alcun senso. Nessun evento che capita in Natura può essere definito "contro natura", essendo la Natura, per definizione, l'insieme di tutti gli eventi.
Si parla di "famiglia naturale", come se esistessero delle famiglie "non naturali"; ma, anche in questo caso, nulla che non possa essere realizzato è innaturale.
Cambiando completamente argomento, si diffondono bufale su bufale contro la medicina ufficiale, in favore di un ritorno ai "prodotti naturali" senza considerare che i principi attivi dei medicinali sono naturali tanto quanto quelli contenuti nelle nel "prodotto naturale" di turno propinato dal sito di controinformazione di turno.
In definitiva, diffidate da chiunque sostenga le proprie posizioni tirando in ballo la Natura, un concetto così vasto che può essere utilizzato soltanto dalle persone che non hanno altro con cui riempirsi la bocca.
Nessun commento:
Posta un commento