Nel giorno della giornata della memoria si fanno vivi i negazionisti di tutta Italia.
C'è chi sminuisce i numeri delle vittime (come se 10000 omicidi in meno o in più facessero la differenza su cifre di milioni di morti), chi sostiene che i campi di concentramento fossero "semplici" campi di prigionia (addirittura attrezzati con cinema e piscine), chi "elefoibbe?" eigulag?" (come se il tutto si riducesse a una barbara sfida tra chi ha ucciso di più e chi meno), chi "maMussolinihafattoanchecosebbuone" (come se leggi razziali e rastrellamenti possano essere considerati errori di poco conto), chi arriva addirittura a negare l’esistenza dei campi di sterminio.
Il tutto contro un’EVIDENZA STORICA che è quanto mai lontana dall’essere opinabile.
Non soltanto per i decenni di studi storici, per la mole di documenti conservati (lettere, diari, fotografie), per le mura di filo spinato di Auschwitz, Dachau o della risiera di San Sabba ancora in piedi (insieme ai forni e alle camere a gas, lì dove non sono stati distrutti dai nazisti per nascondere le prove) ma soprattutto per le preziose testimonianze dirette dei superstiti ancora in vita, che hanno vissuto sulla propria pelle gli atroci crimini commessi dai nazi-fascisti e che ancora portano, inciso sul braccio, le cifre identificative con cui i loro aguzzini li avevano marchiati, alla pari di mera carne da macello.
Conservare la loro testimonianza e difenderla dai biechi attacchi dei negazionisti è importante, soprattutto per le generazioni future che presto non avranno più la fortuna di ascoltare le loro testimonianze dirette, visto che gli anni passano e i superstiti sono sempre di meno.
Difendere il loro ricordo è importante non soltanto per conservare la memoria del passato, ma soprattutto per costruire il futuro, per mostrare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli a quali orrori possono condurre l’odio, la discriminazione, la follia e l’ignoranza umana quando trovano libero sfogo, senza che nessuno si opponga.
E’ importante tramandare queste testimonianze per ricordargli che odio, discriminazione, violenza e follia sono costanti ancora ben radicate nella storia dell’umanità, fin troppo presenti nell’epoca che stiamo vivendo, e per insegnargli che tutti, nel loro piccolo, devono fare il possibile per combattere questi soprusi. Infatti, se i gerarchi-nazifascisti avevano occhi e orecchie ovunque era perché le persone comuni prestavano i propri occhi e le proprie orecchie alla loro pazzia omicida, salvo poi voltarsi dall’altra parte quando i treni carichi di vittime innocenti partivano dalle stazioni.
C'è chi sminuisce i numeri delle vittime (come se 10000 omicidi in meno o in più facessero la differenza su cifre di milioni di morti), chi sostiene che i campi di concentramento fossero "semplici" campi di prigionia (addirittura attrezzati con cinema e piscine), chi "elefoibbe?" eigulag?" (come se il tutto si riducesse a una barbara sfida tra chi ha ucciso di più e chi meno), chi "maMussolinihafattoanchecosebbuone" (come se leggi razziali e rastrellamenti possano essere considerati errori di poco conto), chi arriva addirittura a negare l’esistenza dei campi di sterminio.
Il tutto contro un’EVIDENZA STORICA che è quanto mai lontana dall’essere opinabile.
Non soltanto per i decenni di studi storici, per la mole di documenti conservati (lettere, diari, fotografie), per le mura di filo spinato di Auschwitz, Dachau o della risiera di San Sabba ancora in piedi (insieme ai forni e alle camere a gas, lì dove non sono stati distrutti dai nazisti per nascondere le prove) ma soprattutto per le preziose testimonianze dirette dei superstiti ancora in vita, che hanno vissuto sulla propria pelle gli atroci crimini commessi dai nazi-fascisti e che ancora portano, inciso sul braccio, le cifre identificative con cui i loro aguzzini li avevano marchiati, alla pari di mera carne da macello.
Conservare la loro testimonianza e difenderla dai biechi attacchi dei negazionisti è importante, soprattutto per le generazioni future che presto non avranno più la fortuna di ascoltare le loro testimonianze dirette, visto che gli anni passano e i superstiti sono sempre di meno.
Difendere il loro ricordo è importante non soltanto per conservare la memoria del passato, ma soprattutto per costruire il futuro, per mostrare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli a quali orrori possono condurre l’odio, la discriminazione, la follia e l’ignoranza umana quando trovano libero sfogo, senza che nessuno si opponga.
E’ importante tramandare queste testimonianze per ricordargli che odio, discriminazione, violenza e follia sono costanti ancora ben radicate nella storia dell’umanità, fin troppo presenti nell’epoca che stiamo vivendo, e per insegnargli che tutti, nel loro piccolo, devono fare il possibile per combattere questi soprusi. Infatti, se i gerarchi-nazifascisti avevano occhi e orecchie ovunque era perché le persone comuni prestavano i propri occhi e le proprie orecchie alla loro pazzia omicida, salvo poi voltarsi dall’altra parte quando i treni carichi di vittime innocenti partivano dalle stazioni.
Daniele Palmieri
La giornata della memoria insegna una morale il passato non viene mai dimenticato nonostante sia passato! Questa cosa dovrebbero essere applicata ai "genocidi (quelli di cui non sono certo sia la definizione appropriata ma credo sia solo massacro) e i genocidi veri e propri come le crociate. Gli ultimi saranno stati di causa economica ma la Chiesa con la fratellanza, la pace e il resto ha permesso il massacro di uomini, donne e bambini innocenti anche se poteva impedirlo dato il potere che aveva. La caccia alle streghe e l'inquisizione poi hanno massacrato tantissimi innocenti. E poi quelli che adorano ancora oggi questi massacri e dicono che le famiglie massacrate come la famiglia Pappenhaimer (fai una ricercaa sono proprio le cose che ti fanno stare male e ti fanno provare raccapriccio) erano davvero criminali anche se mentivano perché la Chiesa dava solo sentenze di colpevolezza anche quando non aveva prove. Un ultima cosa poi si aggiungono altri massacri questi primi tre sono i principali.
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