giovedì 23 aprile 2020

Aleksander Dugin, il Caos, la manipolazione mediatica e il progetto Eurasiatico

Bandiera dell'Eurasia, Wikimedia Commons
Negli ultimi anni stiamo assistendo a un fiorire sempre più preoccupante di notizie false e canali di "controinformazione", che fungono da cassa di risonanza di notizie non solo distorte, ma spesso inventate di sana pianta.
Questo oscuro sottobosco è estremamente variegato e complesso. A volte viene alimentato da siti di stampo pseudo-satirico, che coniano false notizie scandalistiche salvo poi specificare, in piccolo e in una zona remota del sito, che si tratta di informazioni inventate. Cosa, ovviamente, che nel 90% delle volte non salta all'occhio delle persone che si limitano a condividere i link basandosi sul titolo del presunto articoli.
In altri casi la faccenda si fa ben più inquietante. Gran parte di questi siti di controinformazione sono utilizzati a fini "propagandistici" (tra virgolette, poiché più che di propaganda si tratta di sciacallaggio) di stampo omofobo, razzista, antiscientifico, sempre puntando sul sensazionalismo, sull'odio e sulle emozioni più impulsive, che innescano nella psiche una reazione di indignazione istantanea che porta a condividere i link prima ancora di aprire le pagine.
Queste finte notizie create ad arte vengono inoltre condivise e ricondivise da profili finti, creati ad arte per infiltrarsi nei più disparati gruppi Facebook.
Il problema si sta facendo sempre più grave e difficile da gestire, poiché ad ogni sito chiuso ne nascono molti altri, che si rimbalzano sempre le stesse pseudoinformazioni, riciclando addirittura immagini ed eventi in un vortice di disinformazione. Inoltre, eventi recenti come i roghi di antenne o presunte antenne 5G dimostrano quanto le false informazioni stiano diventando un problema sempre più concreto e come ciò che nasce nel mondo della rete non rimane esclusivamente nel mondo della rete ma, anzi, si riversa poi nel mondo reale.
Chi si nasconde dietro questo sistema di "controinformazione"? Chi e perché alimenta questo sistema perverso?
Indipendentemente dal credo politico di ognuno, è innegabile il dato di fatto che gran parte del settore della controinformazione produce pseudo-notizie di estrema destra. Ma è su un persuasore occulto in particolare che mi voglio concentrare in questo articolo: la Russia.
Un recente studio di EuDisinfo, task force dell'Unione Europea creata per studiare il contenuto delle più recenti e popolari fake news legate alla crisi sociale, economica e politica causata dal Covid-19, ha portato alla luce come gran parte di esse siano di stampo filo-russo. Una notizia che non stupisce coloro che seguono le vicende politiche della Russia, poiché fa parte di una strategia iniziata prima ancora di quanto si possa immaginare. Più precisamente, nel 2001, con la pubblicazione di un manifesto filosofico e politico: Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia di Aleksandr Dugin (edito in Italia nel 2015 da I Libri del Borghese).
Aleksandr Dugin è un personaggio controverso, che Gary Lachman ne La stella nera, edito in Italia dalla Tlon, definisce Il Rasputin di Putin; non solo per la somiglianza estetica, ma anche per i suoi legami con il mondo dell'occultismo contemporaneo, in particolare con quella corrente della magia cerimoniale contemporanea che prende il nome di Chaos Magick.
Fondata da Peter Carroll, la Chaos Magick è una corrente esoterica che sradica i fondamenti della Magia Cerimoniale classica e cerca di fondare nuove forme di pratiche dal sapore post-moderno, legate cioè a un profondo senso di nichilismo nei confronti dell'esistenza e assumendo come principio e potenza magica universale il Chaos. Per il chaote, così nominato il mago del Chaos, l'epoca della post verità è una vera e propria manna dal cielo per la pratica magica, poiché questo Chaos e relativismo di principi e valori permette di plasmare la propria verità, il proprio mondo, mediante tecniche di manipolazione della realtà.
Tutto ciò potrebbe sembrare contraddittorio rispetto alle dottrine tradizionaliste sostenute da Dugin. Eppure, oltre ai contatti diretti tra Dugin e questa corrente magica underground dimostrati da Lachman ne La stella nera (ne ho parlato qui), due punti della strategia politica descritta in Eurasia sono estremamente affini tanto alle pratiche della Chaos Magick quanto alla tempesta di controinformazione filorussa che stiamo vivendo in Europa.
Sintetizzando l'ideale di Dugin, che egli definisce La Quarta Teoria Politica, nel mondo è in atto una guerra tra le forze lunari e di mare incarnate dall'Asse Atlantico, condotto dagli Stati Uniti, e le forze solari e terrestri incarnate dalla Russia. Le due polarità geopolitiche, che egli riprende da Schmit e Bachofen, rappresentano due visioni contrastanti e antitetiche del mondo: l'Asse Atlantico incarna il relativismo dei valori, il capitalismo, l'assoluto individualismo, il primato dell'economia sulla politica; la Russia, invece, si dovrebbe fare portatrice di una dottrina morale forte, basata sui valori tradizionali, del primato della politica sull'economia e della limitazione dei danni causati dal capitalismo sfrenato. Fin qui sembrerebbe di trovarsi di fronte a categorie politiche già presenti durante la seconda guerra mondiale, ma anche durante la guerra fredda. Ma Dugin si spinge oltre e sostiene che il nuovo ordine mondiale stabilito dagli Stati Uniti e dall'Asse Atlantico dovrebbe essere ribaltato da un nuovo "contro-ordine mondiale", con al centro un nuovo macro-continente: l'Eurasia. L'Eurasia, nella Quarta Teoria Politica di Dugin, rappresenta l'unione economica, politica, geografica e dottrinale dell'unico continente che si espande dall'Europa all'Asia. Le Nazioni di questo vastissimo territorio dovrebbero unirsi in nome degli antichi principi tradizionali comuni alle diverse religioni, venuti meno con l'espansione dell'americanismo. In contrasto alla progressiva omologazione della cultura "mondialista", l'Euriasismo garantirebbe il pluralismo delle tradizioni, ossia il riconoscimento e la difesa dei valori religiosi e morali delle diverse Nazioni, in una sorta di nuova Santa Alleanza che, però, non disdegna i mezzi produttivi propri del capitalismo, ma se ne appropria per ristabilire il dominio della politica sull'economia. In sostanza, ciò che Dugin propone è prendere gli "aspetti positivi" del Nazionalsocialismo e del Comunismo per unire e creare questo nuovo macrocontinente politico.
Secondo Dugin, nel 2001 si era ormai giunti a un momento di svolta in questo silenzioso conflitto in atto tra Russia e forze Atlantiche: "Il Progetto Eurasista per la Russia comporta che i criteri geopolitici e di civiltà vengano posti al di sopra di tutti gli altri. All'ingresso del XXI secolo, la Russia entra in una fase decisiva dell'opposizione fra civiltà, della quale si definirà una volta per tutte l'esito: vincerà definitivamente e irrevocabilmente il modello atlantista di sistema mondiale [...]? O l'Eurasia riuscirà ad affermare su scala planetaria un'alternativa globale, avendo dimostrato la propria giustezza storica, avendo giustificato la propria predestinazione eurasista, grande-continentale? Per questa ragione il fine supremo, il compito supremo della stessa esistenza storica della Russia acquisisce una forma netta e si riduce all'esecuzione di una missione geopolitica chiaramente formulata [...] porre le basi dell'alternativa eurasista globale al nuovo ordine mondiale" (Aleksander Dugin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia, I Libri del Borghese, p. 47).
Questo processo passa necessariamente, secondo Dugin, per il rafforzamento e il consolidamento del potenziale nucleare e strategico, agendo però in maniera sottile, senza causare una catastrofe nucleare e puntando a una forma di Chaos ben più sottile e, per questo, infida e nascosta, difficile da vedere: il Chaos causato dal condizionamento dell'opinione pubblica.
Ed ecco che ora ricolleghiamo tutti i pezzi del puzzle esposti in precedenza.
Tra gli atti magici cardine della Chaos Magick vi è quello di causare destabilizzazione fisica, materiale o psicologica per causare un Chaos che consenta di manipolare la realtà a proprio piacimento.
Similmente, Aleksandr Dugin nel suo manifesto politico scrive che una fase fondamentale nell'instaurare il dominio Eurasiatico passerà per l'induzione e la manipolazione di un Chaos controllato. Citando le sue parole: "Manipolazione dei processi caotici. La probabilità del verificarsi in futuro di processi caotici su scala mondiale, legati a catastrofi sociali, ecologiche, tecniche e psicologiche, viene valutata dagli esperti atlantisti come uno spettro di nuove sfide al dominio americano e alla stabilità del nuovo ordine mondiale. Il fattore caotico, in questo modo, diventa un importante strumento per la conduzione della strategia eurasista. La manipolazione artificiale di questo fattore, ed il suo impiego controllato e limitato a fini strategici rappresenta una importante direttrice di elaborazione strategica del Progetto Eurasista nella sua componente cratopolitica (di forza)"(Aleksander Dugin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia, I Libri del Borghese, p. 51).
Questa silente e celata attesa del momento caotico adatto deve essere accompagnata da un'intensa opera di condizionamento dell'opinione pubblica, che deve essere volto non soltanto verso l'interno del paese, ma soprattutto verso le nazioni estere, in una vera e propria manipolazione mondiale:
"Il fattore di influenza dei mezzi di informazione di massa nella realtà contemporanea è talmente noto che questo campo diviene un importantissimo fattore strategico. Per questo motivo il Progetto Eurasista in larga misura dipende dal controllo del centro strategico eurasista sul sistema dei mass-media russi e dei mass-media degli altri potenziali partecipanti al Blocco Eurasista, ed anche dall'efficace propagazione della linea eurasista nello spazio informativo generale. [...] I mass media eurasisti devono [creare] coerentemente le basi psicologiche per l'adozione del Progetto Eurasista alternativo e quindi proiettandole su di un pubblico sia interno, sia esterno. I mass-media eurasisti devono possedere una scala di diffusione planetaria" (Aleksander Dugin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia, I Libri del Borghese, p. 52).
 Anche in questo caso, vi è una stretta correlazione con alcune pratiche di manipolazione della Chaos Magick, che invertono il processo di causa-effetto e sostengono che non è un evento a generare un racconto o una narrazione, ma la narrazione che si fa dell'evento a creare e manipolare la realtà. Il caso di Pepe the Frog, trasformato in un simbolo dell'estrema destra, Dio del Chaos di cui Trump non sarebbe altro che un avatara è uno degli esempi più lampanti della capacità della Chaos Magick di agire sull'immaginazione collettiva, creando narrazioni alternative con un forte impatto sul mondo concreto.
Da questo punto di vista, risultano estremamente inquietanti e attuali le parole di Dugin sui nuovi mezzi di comunicazione, ossia la rete Internet che, ricordiamo, nel 2001 non aveva ancora raggiunto il livello di diffusione e interconnessione odierna che si verificherà soltanto con l'esplosione e la moltiplicazione dei Social Network. Per il pensatore russo, infatti, gran parte dell'opera di comunicazione di massa dovrà verificarsi al di fuori dei canali tradizionali, mediante la creazione di una rete di informazione globale indipendente di stampo Eurasiatico. Citando le sue parole: "Lo sviluppo dei sistemi di informazione determinerà in breve tempo l'universale diffusione di strumenti di comunicazione interattiva, quali la rete Internet. Negli ambienti interattivi all'utente è data una libertà di scelta fra fonti di informazione incomparabilmente più ampia che nel caso dei mass-media tradizionali. Lo sviluppo tecnologico dei sistemi interattivi fa sì che il ricettore dell'informazione gradualmente si avvicini al potenziale tecnico del suo creatore e diffusore, cosa che era esclusa dalle condizioni di funzionamento dei mass-media tradizionali. Il Progetto Eurasista deve favorire questa tendenza tecnologica [...] è chiaramente necessario sviluppare una rete eurasista di informazione interattiva, preparazione delal piattaforma logistica per la creazione della Eurasia virtuale - sistema di mass-media interattivi stabilmente portatore di un'introduzione informativoanalitica, psicologica e culturale ai principi della coscienza eurasista" (Aleksander Dugin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia, I Libri del Borghese, p. 52).
Ricordo, ancora una volta, che queste parole risalgono al 2001. Non bisogna confonderle con una "profezia" avveratasi ai giorni nostri, ma bisogna riconoscerle per quello che furono: la descrizione di un preciso piano politico che, lentamente e silenziosamente, è stato messo in atto, mediante la creazione e la diffusione di decine e decine di canali di "controinformazione".
Essi si muovono su due fronti.
Il primo fronte è atto a destabilizzare l'opinione pubblica e a creare il Chaos, diffondendo notizie false volte a creare panico e timori irrazionali nei confronti dei più disparati argomenti. In questo genere di notizie rientrano, ad esempio, giusto per citare quelle più recenti, le molteplici fake news sulla pericolosità del 5G o sulla diffusione del Covid-19.
Nel secondo fronte rientrano invece tutte le notizie, più o meno vere o credibili, di propaganda filorussa, che sono volte a creare quel substrato di accettazione psicologica nei confronti dell'idea Eurasiatica di cui parla Dugin. Questo secondo insieme di Fake News è altrettanto eterogeneo e in esso possiamo annoverare, ad esempio, le pseudo-notizie che dipingono Putin alla stregua di un Re-Teurgo forte, infallibile, deciso, concreto, capace di fronteggiare ogni situazione e risolvere ogni problema, amante dell'Italia (o di qualsiasi altra nazione nei confronti della quale è rivolta la notizia).
A fronte della delicata situazione politica, sociale, sanitaria e anche culturale che stiamo vivendo e alla luce dei legami sempre più stretti tra le destre europee e la Russia, ritengo che si debba prestare la massima attenzione nei confronti di queste tecniche manipolatorie psicologiche e politiche che non sono il frutto di un "controcomplottismo" ma, come dimostrano le stesse parole di Dugin, un piano studiato e scritto su carta ben diciannove anni fa.
 
Aleksander Dugin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia, I libri del Borghese
 
Daniele Palmieri
 
 

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