mercoledì 7 novembre 2018

Carlo Pascal: Da déi a demoni. Il paganesimo morente

Come scrisse Cioran in uno dei suoi aforismi, due sono i momenti più intensi dell'epopea di una civiltà: la nascita, accompagnata dall'ascesa, e la decadenza, accompagnata dal lento declino, dagli ultimi sussulti simili a quelli di un organismo morente.
L'ascesa e il declino di Roma è uno dei casi più emblematici; leggendone la storia, non si può che rimanere ammaliati di fronte alla forza inarrestabile che, per centinaia di anni, ne trainò l'espansione e, allo stesso tempo, non si può che provare un senso di turbamento, di compassione, dinanzi agli ultimi secoli della sua storia, nei quali sembra di vedere il riflesso di un declino fatalistico, inesorabile quanto difficilmente comprensibile.
L'epoca della decadenza, che viene generalmente identificata con i secoli che vanno dal III al V secolo d.C., è un'epoca storica estremamente conflittuale. Tanto è morente l'Impero Romano, quanto sono potenti le forze e i conflitti che si verificano all'interno delle sue membra, a tal punto che pensatori come Spengler lessero il tramonto dell'Impero come la fine di una civiltà in declino e l'ascesa di una nuova civiltà, spinta da forze apparentemente contrapposte ma che presto andranno ad unirsi, quella dei popoli "barbari" e della nuova religione cristiana.
Già a partire dal II secolo d.C. i costumi romani erano scossi da un profondo sentimento religioso, al confine con il magico e la superstizione. I culti orientali, penetrati a Roma dall'Egitto e dall'Oriente, stimolano la fantasia delle classi più o meno agiate che cercano un rifugio spirituale di fronte ai turbamenti civili e culturali.
Il Cristianesimo può essere annoverato tra gli stessi culti orientali che, con una azione silenziosa e costante nei primi secoli, e poi sempre più tumultuosa e violenta in quelli successivi, ha conquistato l'animo dei cittadini, dei funzionari e degli Imperatori dell'Urbe con un culto e una serie di pratiche religiose fino ad allora aliene al modo di sentire romano.
Questo tortuoso momento di passaggio è tra i più affascinanti della storia del pensiero, poiché è quello che plasmerà la psiche dell'uomo occidentale dei secoli a venire attraverso la narrazione di nuovi miti e di nuovi modi di vedere il mondo e il cosmo.
Carlo Pascal, latinista attivo tra la fine del 1800 e l'inizio del '900, si focalizza su questo "passaggio di consegne forzato" in una bellissima raccolta di saggi intitolata Dèi e diavoli. Saggio sul paganesimo morente.
Filo conduttore dei diversi saggi è la "transizione divina" avvenuta tra tra IV e V secolo d.C. dalle morenti divinità pagane al nuovo senso del divino cristiano; in particolare, la trasmutazione effettuata dai primi pensatori e apologeti cristiani, come Lattanzio, Agostino, Tertulliano, Gerolamo, che lungi dal limitarsi a negare l'effettiva realtà delle divinità pagane, effettuarono un'azione molto più subdola e sottile: le trasformarono da déi a demoni.
Si tratta di un'operazione senza precedenti nel mondo romano e che, come anticipato, segnerà profondamente l'inconscio collettivo dell'uomo occidentale. Fino ad allora, Roma aveva sempre mostrato una spiritualità cosmopolita e quasi "vorace"; tutto ciò che era divino, veniva inglobato all'interno del vasto pantheon Romano, che prevedeva la pacifica convivenza delle molteplici divinità non solo per ragioni di stato e di pace, ma per il principio spirituale secondo il quale ogni terra possiede i propri dèi, manifestazione, appunto, di quella terra e di quel popolo. Profanarli significherebbe inimicarsi non solo la popolazione assoggettata, ma soprattutto le forze divine che vegliano sui territori e che, in fondo, sono la manifestazione di un "Nume" spirituale più ampio. Una forza intrinseca nella natura che si rivela sotto molteplici forme in base al luogo e ai popoli, ma legata da un'unità spirituale di fondo.
Con il Cristianesimo, e in particolare con i pensatori citati in precedenza, si verifica un'operazione di rimozione totalmente nuova. Il Cristianesimo, infatti, non si limitò a perseguitare gli antichi culti dimostrandone la falsità, tutt'altro. Vi era di fondo un problema teologico molto più sottile: come mai il "Vero Dio" che noi cristiani veneriamo non si è mai manifestato, prima di oggi, al più vasto impero del mondo? Come ha potuto abbandonare una popolazione così vasta in balìa di dèi inesistenti?
La risposta dei primi apologeti è tanto geniale quanto devastante per i culti pagani. I dèi pagani esistono e, nel corso dei millenni, hanno preso sempre più forza attraverso la venerazione loro tributatagli. Ma sotto si nasconde un grande inganno; coloro che i pagani hanno sempre venerato come dèi, non sono altro che demoni. Sono falsi dèi non perché inesistenti; ma, al contrario, poiché hanno convinto gli uomini della loro divinità, quando altro non sono che demoni controllati dal demonio. Demoni giunti come sulla terra? Giunti quando, come si narra nell'Antico Testamento, Dio inviò sulla sfera terrestre alcuni angeli per vegliare sugli uomini, che tuttavia si ribellarono e si unirono alle donne dando così vita a una stirpe di giganti/demoni, che iniziarono a essere venerati come entità divine nonostante la loro natura meticcia, nata da una grande infrazione dell'ordine cosmico. Proprio nelle credenze neoplatoniche i Cristiani trovarono man forte; il concetto di daimon, infatti, inteso come essere a metà tra umano e divino, era proprio della cultura classica; ma nell'antichità il daimon, o demone, poteva essere sia positivo e benevolo sia negativo e malevolo, simile ai djin, i Geni, delle novelle orientali. Il Cristianesimo avvalorò la sua interpretazione facendo coincidere i daimon con il termine "demone" e con l'accezione esclusivamente negativa del termine, e per riferirsi alle entità intermediare tra uomo e Dio cominciò a utilizzare il termine "Angelo".
Così, per fare un esempio concreto, la gerarchia pagana rimase immutata; Giove è ancora a capo della sua schiera di dèi, ma nell'ottica Cristiana viene reinterpretato come il più potente tra i demoni a capo del suo esercito infernale.
Una fine triste e impietosa per culti remoti, in parte dovuta alla stessa crisi sociale che richiedeva nuovi paradigmi del mondo, ma di fronte alla quale non si può che provare un senso di sconforto o tristezza. Citando le parole di Carlo Pascal:
"A poco a poco l'umanità si chiude angosciosa nelle trepidanze dell'oltretomba: ov'era sorriso di arte, ov'erano ville e città fiorenti, fu squallore e deserto. E sulla rovina immensa della civiltà e dell'arte antica trionfò, grandioso e terribile, il cristianesimo: trionfò come furia che irrompe e invade, come forza che domina e vince. Ma gli dèi antichi non morirono. Distrutti i loro simulacri e i loro templi, vagarono ancora per il mondo: gli dèi della giovinezza e dell'amore, gli dèi giocondi del lavoro e della vita, divenuti ormai demoni, turbarono di terrori e di angosce l'umanità trepidante: rosseggiarono tra lingue di fuoco, urlarono sopra cime arroventate, flagellarono con ghigno feroce e tra grida selvagge i peccatori maledetti, essi, che composti a dignità maestosa e solenne avevano ispirato le concezioni più serene dell'arte antica, avevano accompagnato Roma vittoriosa su tutte le vie della civiltà e della gloria" (Carlo Pascal, Dei e diavoli. Saggio sul paganesimo morente, Edizioni PiZeta p. 90).
Carlo Pascal, Dei e diavoli. Saggio sul paganesimo morente, Edizioni PiZeta
Daniele Palmieri

3 commenti:

  1. Domanda di un pagano : Questo articolo può essere interpretato in chiave odierna è cioè che siamo in un periodo di decadenza e poi morte dell'attuale civiltà con la conseguente nascita di un nuovo paradigma mentale per l'uomo?

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    1. Per ora non è un periodo di decadenza radicale come quello del tardo impero romano, ma i segnali "destabilizzanti" ci sono tutti; in questo caso, il paradigma dominante pronto ad esplodere è quello dell'odierna civiltà capitalistica che, anche per una questione pratica di risorse, non sarà in grado di reggere a lungo. La transizione, nel bene e nel male, inizierà quando ci si inizierà ad accorgere di essere ormai sul punto del collasso

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    2. quindi è solo questione di tempo. grazie della risposta

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