lunedì 21 dicembre 2015

Cattolicesimo in Italia ovvero: la religione del luogo comune


C'è un motivo per cui il Cattolicesimo è la religione più diffusa in Italia, al di là delle diverse peripezie storiche.
Il Cattolicesimo (nella sua declinazione volgare, s'intende) è la religione adottata dagli italiani perché non richiede alcuno sforzo, né intellettuale né spirituale né fisico. Non a caso, chiedendo a quell'86% di cattolici che vivono in italia se credono, la maggior parte delle volte si sentirà dire: "sì, ma non pratico" oppure "sì, ma a modo mio":
Perché questo è il Cattolicesimo in Italia: la religione del luogo comune e del lavaggio della coscienza.
Mentre l'Islam, l'Ebraismo, il Buddhismo e l'Induismo prescrivono determinati stili di vita e di culto, con regole e privazioni da seguire (e che, generalmente, vengono seguite con severità dai fedeli) il Cattolicesimo, benché dotato di un proprio catechismo, lungi dall'applicarlo concretamente lo lascia in balia della casistica. La messa domenicale è frequentata giusto da qualche anziano fedele, in chiesa ci si reca solo per chiedere al Signore un guadagno personale, per il resto della giornata ci si comporta come comanda il proprio istinto, salvo poi lavarsi la coscienza con la confessione - tre ave maria, quattro pater noster ed è tutto a posto. Il Nuovo Testamento, in teoria il Testo Sacro da conoscere alla lettera, è un mero ornamento sul comodino, con la copertina ricoperta dalla polvere e le pagine ancora nuove (e non aggiungo anche il Vecchio, altrimenti la mole del libro paventata sarebbe troppo spaventosa).
Le restanti cerimonie sacre e festività sono soltanto macchiette ormai perpetrate per abitudine o perché conquistate dallo sfrenato consumismo; battesimo, catechismo, cresima, matrimonio in chiesa, passaggi di vita fossilizzati dalla tradizione, a tal punto che pochi cattolici ne conosco il reale significato, ma li perpetrano o per non deludere la famiglia o per appioppare a qualcuno i propri figli al pomeriggio (nel caso del catechismo).
Per non parlare delle festività come il Natale e la Pasqua, ridotte a mere campagne consumistiche per vendere regali, uova di pasqua e lasciare la mancetta alla chiesa o al parroco che deambula per il paese benedicendo casa per casa.
Per il resto della sua vita quotidiana, il Cattolico si comporta esattamente da "persona comune", spesso infrangendo l'unico comandamento dato da Cristo, "ama il prossimo tuo come te stesso", e ridimensionandolo in base alle proprie esigenze, ossia amando soltanto il prossimo che sente proprio simile. 
Difatti, soltanto in alcune occasioni lo spirito del cattolico medio si risveglia, quasi il "fedele" si ricordasse all'improvviso della propria confessione religiosa. Solitamente quando deve difendere il presepe, i canti di natale e il crocifisso nelle scuole, quando deve combattere per l'Italia contro "l'invasione" degli stranieri e quando vuole proibire agli omosessuali di sposarsi e avere una famiglia, tutto in nome di una "Cultura" che nemmeno conosce.
Guarda caso, tutte occasioni in cui vuole far prevaricare la propria morale del luogo comune sulla vita altrui.

Daniele Palmieri

2 commenti:

  1. Il Cattolicesimo è una religione troppo semplice da seguire nessuno sforzo. Il Cattolicesimo lo odio a morte. Ti dico una cosa il nemico della libertà religiosa in Italia non sono gli islamici ma i cristiani cattolici infami. Sono Primeval&Co Dinosaurs di Youtube amico mio. Se il cattolicesimo diventa religione di stato mi trasferisco in Estonia che è pieno zeppo di non credenti che paradiso.

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    1. Ahaha concordo! La tradizione culturale del cristianesimo/cattolicesimo sarebbe ricchissima ma è svilita dalla declinazione volgare con cui lo vive gran parte della popolazione italiana.

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