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venerdì 8 maggio 2015

Il debito del mondo nei confronti della filosofia

Breve elogio della Filosofia attraverso le sue idee


Come sostiene Karel Kosik in "Dialettica del concreto", ogni grande idea filosofica o scientifica è una lunga e sudata conquista che, una volta diffusasi tra il popolo, comincia ad essere tramandata come un'ovvietà, ignorando lo sforzo intellettuale che ha portato alla sua scoperta.
Riscopriamo, allora, alcuni meriti dimenticati della Filosofia, tramite un breve e non certo esaustivo excursus tra le sue idee e i suoi protagonisti.

Aprite un qualsiasi manuale, scientifico e non; in tutti, dalla biologia, alla medicina, all'economia, alla fisica, troverete citati i nomi di Platone e Aristotele come fondatori di tale scienza; per non parlare di Pitagora e della sua scuola, i primi pionieri della Matematica che erano, innanzitutto, Filosofi.
Democrito e Leucippo sono stati i primi a formulare la teoria atomistica; certo, diversa dalla teoria attuale ma il nucleo centrale è lo stesso: la materia è composta da milioni di minuscole particelle.
Teofrasto, scolarca del Liceo succeduto ad Aristotele, ha scritto importanti trattati di botanica ed è considerato, ancora oggi, il fondatore della tassonomia.
Se non crediamo che il mondo sia mosso da forze magiche e se le scienze hanno continuato - seppur in forma embrionale - a progredire anche dopo il crollo dell'Impero Romano occorre ringraziare filosofi come Alberto Magno, Robert Greathead, i Maestri della scuola di Chartres.
Se il metodo scientifico vero e proprio ha cominciato ad affermarsi bisogna ringraziare il filosofo Francis Bacon.
Per la ripresa dello studio scientifico dell'anatomia umana (con tutto ciò che ne deriva) e per la ripresa dello studio laico e meccanicistico della fisica bisogna ringraziare Cartesio.
Se non crediamo ancora nel sistema geocentrico dobbiamo ringraziare filosofi e scienziati come Copernico, Giordano Bruno e Galilei.
Se possiamo votare alle elezioni, se possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero, se possediamo diritti politici e civili dobbiamo ringraziare i filosofi dell'epoca dei Lumi, da Rousseau a Voltaire, da Montesquieu a Diderot e D'Alambert.
Se ora state leggendo questo articolo su qualsiasi dispositivo elettronico dovete ringraziare Leibniz che, studiando l'I:ching (che non è un dispositivo della Apple ma un antichissimo libro divinatorio cinese), ha inventato il codice binario.
Per l'emancipazione della donna bisogna ringraziare il lavoro teorico di filosofi come John Stuart Mill e Mary Wollstonecraft.
Se il mondo de lavoro è tutelato dai sindacati e dai diritti dei lavoratori si deve ringraziare Marx (e indirettamente Hegel, che ha influenzato il pensiero marxista).
Einstein, di certo non l'ultimo dei cretini, ha sempre riconosciuto l'importanza di Spinoza per l'influenza che ha avuto sul suo pensiero e sulle sue teorie.
Infine (ma potrei dilungarmi oltre), qualsiasi materia scientifica si basa su procedimenti logici nati nel ventre della speculazione filosofica.

Questi sono solo alcuni dei geni filosofici che dobbiamo ringraziare per il contributo importante che hanno apportato al mondo della cultura e mi scuso con tutte le grandi personalità che non ho inserito (Schopenhauer, Kant, Nietzsche, Vico, Erasmo etc. etc.).
Volente o nolente, il mondo delle idee è progredito grazie al lavoro dei filosofi, di ogni secolo.
Anche i detrattori della filosofia non possono trovare via di uscita da questo paradosso, enunciato per la prima volta da Aristotele: chi dice che la filosofia è inutile, motivando la sua risposta, sta argomentando e dunque sta facendo filosofia.





Daniele Palmieri




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