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domenica 5 novembre 2017

Tu non sei Dio. Inchiesta sulla spiritualità contemporanea di Andrea Colamedici e Maura Gancitano

La spiritualità contemporanea si potrebbe descrivere come Kant descriveva la metafisica circa tre secoli fa: un caotico terreno di scontro conteso da tutte le affermazioni e il loro contrario. Non che la diversità delle opinioni sia intrinsecamente un fatto negativo; tuttavia, un terreno di scontro diventa caotico e confusionario proprio quando la disparità delle opinioni non deriva da una serie di posizioni teoriche solidamente argomentate, ma da una vociare approssimativo che, come la metafisica del XVIII secolo, testimonia una ripetizione superficiale di concetti fumosi. Tu non sei Dio. Fenomenologia della spiritualità contemporanea, scritto a quattro mani da Andrea Colamedici e Maura Gancitano ed edito dalla Tlon Edizioni, è un'inchiesta sul mondo della spiritualità contemporanea, che tenta di riportare ordine in questo territorio caotico attraverso una ricostruzione dei processi storici e filosofici che hanno portato allo sviluppo di una spiritualità superficiale, usa e getta, consumistica, incapace di penetrare in profondità nei  problemi sia filosofici sia personali di cui si occupa.
L'inversione di tendenza della cultura filosofico-spirituale occidentale affonda le proprie radici a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Illuminismo e Romanticismo hanno rivoluzionato la cultura Europea, creando due grandi filoni di pensiero opposti ma, spesso, con molti punti di contatto, volti a rimarcare come principio fondante della discussione filosofica, rispettivamente, la Ragione o il Sentimento. Come ogni corrente di pensiero, anche Illuminismo e Romanticismo produssero i loro "estremismi", il cui destino è strettamente intrecciato. Il primo sfociò nel Positivismo e nello Scientismo, correnti filosofiche e scientifiche che esigevano di ridurre ogni aspetto della realtà alla metodologia scientifica empirica. In reazione a questa eccessiva razionalizzazione del reale, e in concomitanza al sapere Religioso tradizionale incapace di reagire in maniera adeguata per soddisfare le esigenze spirituali degli uomini, ecco che tra XIX e XX secolo nacquero le prime correnti Spiritiste e Occultiste, ad opera di personalità carismatiche come Mesmer, Kardec, Blavatsky (fondatori, rispettivamente, del Mesmerismo, dello Spiritismo, della Società Teosofica).
I nuovi movimenti di questi secoli si contraddistinguono per la grande varietà di insegnamenti, ma sono accomunati dal medesimo spirito di fondo: il rifiuto tanto della tradizione religiosa occidentale quanto della nascente tradizione scientifica, lo sguardo a oriente; la preminenza dell'intuizione e della visione interiore rispetto ai dogmi e alla ragione; la credenza in una realtà spirituale superiore alla realtà materiale. Queste nuove correnti si diffusero in maniera contagiosa tra le masse, soprattutto in quella fascia di popolazione che grazie alle conquiste dell'Illuminismo aveva raggiunto un maggiore grado di istruzione, ma che non possedeva la formazione culturale e filosofica propria delle classi colte dei secoli precedenti.
Le conseguenze di questo movimento di massa furono: la sempre maggiore semplificazione dei sistemi di pensiero volti a un pubblico non-specialistico; la diffusione di sistemi di pensiero dalle scarse fondamenta logico-filosofiche; il proliferare da un lato di adepti contraddistinti da un "nuovo spirito dogmatico", che ripetevano e diffondevano le medesime idee dei maestri senza porsi ulteriori domande, e dell'altro lato di guru improvvisati che per cavalcare l'onda, soprattutto economica, della nuova spiritualità creavano ad hoc correnti di pensiero improvvisate, "rubando" idee e concetti da varie tradizioni, spesso orientali e spesso contrastanti tra loro, creando un "frullato spirituale" incoerente e senza fondamenta, giustificandosi spesso con la scusa del "tanto le tradizioni religiose dicono tutte la stessa cosa ma in modo diverso".
In questo territorio fiorente dal punto di vista economico, ma sterile dal punto di vista della profondità spirituale e filosofica, si insinuò presto lo spirito capitalistico che tra il XIX e il XX aggiunse maggiore superficialità e caoticità, allungando le proprie grinfie sul mondo spirituale riducendolo alle leggi del mercato e contagiandolo con il proprio materialismo sfrenato.
Così, lo spirito capitalistico è riuscito a contaminare anche la ricerca filosofico-spirituale, che da attività interiore nata con il fine di elevare l'uomo al di sopra della realtà contingente, attraverso una lunga ricerca tanto intellettuale quanto fisica, è diventata la ricerca di rimedi usa e getta, che siano subito disponibili e subito utilizzabili, da applicare alla vita di ogni giorno non per vivere consapevolmente, ma per raggiungere una condizione di pseudo-elevazione spirituale volta semplicemente al raggiungimento dei propri obiettivi materiali, come la ricchezza e il benessere, economicamente ed edonisticamente intesi. Come scrivono Andrea Colamedici e Maura Gancitano:"Nell'epoca del disimpegno, l'uomo occidentale è automaticamente portato a risolvere i propri problemi delegando ad altri, allontanando il dolore, smettendo di pensarci. Se esiste un mercato intorno alla spiritualità e alla guarigione dell'anima è perché qualcuno domanda di comprare qualcosa per smettere di soffrire [...] La spiritualità contemporanea mette in vendita risposte a chi ha domande e ha paura di riflettere da solo, ma è disposto ad acquistare soluzioni belle e pronte. Soluzioni allo stato gassoso che non possono soddisfare il palato dell'affamato, ma che lo illudono per un po' e gli danno ristoro" (Tu non sei Dio, Andrea Colamedici/Maura Gancitano, pp. 258-261).
Tutto ciò avviene tramite una semplificazione di saperi millenari, che spesso vengono trattati in maniera così superficiale da travisarne completamente il senso e da inventare tradizioni mai esistite, attraverso un circolo vizioso per il quale un nuovo "prodotto spirituale" confezionato ad hoc viene poi rimbalzato identico in centinaia di testi simili, nati solo per battere cassa, che nulla aggiungono di nuovo ma che anzi contribuiscono a distorcere ancora di più i concetti filosofico-spirituali originari.
Così, attività elevate come la meditazione o la preghiera, nate proprio per far trascendere la coscienza ordinaria dell'uomo al di là della propria individualità e dei propri interessi personali, diventano uno strumento con cui stare bene, diventare ricchi, ottenere ciò che si vuole, come ad esempio nei testi di Neville Goddard e Shawn Regan.
Un altro esempio è quello dei presunti Sette Specchi Esseni di cui parla Gregg Braden, distorcendo il reale significato dei testi Copti e Gnostici scoperti a Nag Hammadi e semplificandoli a suo volere e piacimento per adattarli ai concetti tanto cari alla spiritualità contemporanea. 
Un'operazione che avviene spesso in ogni campo del sapere, come quello dell'alchimia o ancor peggio della fisica quantistica, laddove i termini "trasformazione alchemica" e "quantico" sono utilizzati in ogni sorta di pubblicazione, senza alcuna attinenza né con la profonda e complessa tradizione alchemica, né con il reale e ancor più complesso contenuto della fisica quantistica. 
A conclusione di questo ritratto della spiritualità contemporanea, per nulla confortante, l'analisi di Andrea Colamedici e Maura Gancitano non è soltanto descrittiva e "decostruttiva", ma soprattutto costruttiva. Rilevato il sintomo della malattia e le cause di essa, è possibile comprendere come intervenire per invertire la tendenza.Il rimedio principale è, chiaramente, la cultura; la cultura intesa socraticamente come non-sapere. 
La spiritualità usa e getta contemporanea è infatti contraddistinta dalla falsa ed egoica credenza di possedere tutte le risposte e dall'idea che ogni problema non solo sia risolvibile, ma che si possa risolvere senza impegno esclusivamente con il pensiero positivo. 
Al contrario, la reale ricerca filosofica e spirituale è mossa dalla consapevolezza che la realtà è problematica, che nessuna risposta è pronta ma che ogni domanda richieda anni di impegno, fatica e sudore, sia fisico sia intellettuale, per essere risolto; che tutte le proprie certezze possano crollare da un momento all'altro e che, anzi, debbano proprio essere distrutte per passare a un livello superiore di conoscenza.Come scrivono i due autori a conclusione del testo:"La spiritualità funziona esattamente come un koan, un'affermazione paradossale, oscura e assurda che stimola costantemente a uscir fuori dal conosciuto e ad esplorare l'ignoto. [...] Ci piace pensare che la spiritualità sia un insieme di sfide che qualcosa ha posto di fronte a qualcuno per offrirgli la possibilità di vivere e ridere gioiosamente dei propri desideri e della propria condizione" (op. cit., pp. 263).

Tu non sei Dio. Fenomenologia della spiritualità contemporanea, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Tlon Edizioni

Per ulteriori informazioni sulla Tlon Edizioni: http://tlon.it/la-casa-editrice/


Daniele Palmieri

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