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lunedì 4 giugno 2018

Joan Lindsay: Picnic a Hanging Rock. Tempo mistico ed estasi dell'Eros

Picnic a Hanging Rock è un romanzo dell'autrice australiana Joan Lindsay. Pubblicato nel 1967 e divenuto un piccolo testo di culto, ha poi conquistato il grande pubblico con la produzione dell'omonimo film di Peter Weir nel 1975.
La trama di Picnic a Hanging Rock è piuttosto semplice. Ci troviamo in Australia, sabato 14 febbraio 1900, giorno di san Valentino. 
Per festeggiare la giornata mrs. Appleyard, proprietaria dell'Appleyard college, ha organizzato un picnic pomeridiano presso la Hanging Rock, una formazione rocciosa a oltre tre ore di distanza dal collegio femminile. Giunte nei pressi della roccia, quattro studentesse, Miranda, Marion, Irma e Edith decideranno di allontanarsi per esplorare i sentieri che si inerpicano sulla formazione naturale, ma soltanto Edith farà ritorno, in stato confusionale. Miranda, Marion e Irma sono misteriosamente svanite nel nulla, e insieme a loro anche la professoressa mcGraw, insegnante di matematica, che a sua volta si era allontanata per esplorare Hanging Rock. Nei giorni successivi inizia una frenetica ricerca, mentre sull'Appleyard Collage cala un velo di inquietudine generale. Mrs. Appleyard diviene sempre più irascibile, sospettosa e disillusa mentre le certezze del collegio si sgretolano di fronte ai suoi occhi, a causa delle studentesse e dei dipendenti che decidono di abbandonare l'istituto per il timore di quanto accaduto. Il ritrovamento di una delle tre ragazze, Irma, rinvenuta da Mike e Albert, due ragazzi che le avevano viste inoltrarsi nella foresta e che erano rimasti affascinati dalla loro aurea, non farà altro che sollevare ulteriori interrogativi. Irma, infatti, viene trovata dopo circa una settimana di ricerche, ai piedi della roccia, con le unghie delle mani rotte ma con i piedi puliti, e senza segni di violenza. Nemmeno Irma è in grado di raccontare quanto è successo, avendo perso la memoria degli eventi, e non può dunque portar luce sulla misteriosa scomparsa di Miranda, Marion e della professoressa McGraw.
Con il passare dei giorni e il diffondersi delle dicerie, i principali finanziatori del collegio ritirano le proprie figlie e la rovina finale per mrs. Appleyard sopraggiunge quando Sara, compagna di stanza di Miranda nonché sua affiatata ammiratrice, viene trovata morta suicida. 
Di fronte alla rovina dell'istituto, mrs. Appleyard perde completamente la ragione e, disperata, si reca alla Hanging Rock nell'irrazionale tentativo di trovare una risposta agli interrogativi irrisolti. Il suo corpo esanime verrà ritrovato ai piedi della roccia il giorno dopo, ultimo sigillo di silenzio sui misteri di Hanging Rock.
Picnic a Hanging Rock è un romanzo insoluto, che solleva più domande che risposte, da ritmo lento e cadenzato, in cui ogni elemento che si aggiunge alla narrazione degli eventi non fa altro che sollevare ulteriori interrogativi che mai verranno risolti.
Eppure, proprio come le risposte della Sibilla o gli enigmi della Sfinge, che alludono e sussurrano senza tuttavia mai svelare il loro contenuto, Picnic a Hanging Rock è in grado di ammaliare il lettore, che al termine del romanzo si trova permeato da una sensazione di mistero atavico, il cui significato risiede proprio nell'essere impenetrabile. 
L'impatto perturbante e ammaliante del romanzo è dovuto alla ricchezza di motivi simbolici ed esoterici disseminati per tutto il testo, che rendono il romanzo non un semplice "giallo" o "mistery", ma un vero e proprio racconto iniziatico, in cui ritornano motivi classici delle tradizioni esoteriche. 
La natura selvaggia, indomita e senza tempo di Hanging Rock si oppone alla vita
razionalizzata, bigotta, oppressa del collegio vittoriano, già a partire dal titolo stesso del romanzo. Il picnic, infatti, usanza che inizia a diffondersi tra ottocento e novecento, è un tentativo borghese di appropriarsi della natura, godendo esclusivamente del suo volto docile e pacato, addomesticabile durante un pomeriggio di sole. Hanging Rock, al contrario, roccia pericolosa dalla quale le studentesse devono stare alla larga, rappresenta l'aspetto selvaggio, indomito, atavico, pericoloso poiché ignoto, da contemplare nella sua bellezza ma soltanto da lontano: la scalata è proibita, poiché conduce in territori inesplorati. Una critica simile è presente anche nell'incipit di Sette racconti gotici di Karen Blixen, in cui l'autrice danese racconta, con una certa dose di ironia, l'usanza della nobiltà ottocentesca di ritirarsi in luoghi aspri, ai confini del mondo, ma solo nei periodi estivi e senza rinunciare ai comfort della vita borghese.
Il picnic, area di sicurezza di cui il telo steso sull'erba è una grande metafora, rappresenta proprio l'area di comfort conosciuta, che tuttavia non è immune dal fascino e dal richiamo della natura selvaggia.
Hanging Rock è una formazione naturale in cui formazioni misteriose, simboli e monoliti forse posti da qualche antica civiltà si fondono con il paesaggio, in una sorta di Cattedrale atavica.
Durante la loro scalata eterea, Miranda, Marion e Irma, che camminano leggiadre come ninfe, vivono un risveglio iniziatico, una progressiva liberazione dal tempo piatto e lineare, resa metaforicamente con l'improvviso fermarsi di tutti gli orologi all'ora di mezzogiorno, in favore di un tempo trascendente, infinito, antico come la roccia che, come dice Irma, è antica oltre quindici milioni di anni. Edith, la ragazzina grassoccia e ingenua (in senso negativo), che si rifiuta di concepire un arco cronologico così antico e una cifra così spropositata, è una grande metafora di coloro che, di fronte all'ignoto, chiudono gli occhi o distolgono lo sguardo, incapaci di abbattere i confini della propria singolarità e della razionalità, incapaci di immergersi nel mistero. Difatti, Edith durante il cammino è l'unica a tenere lo sguardo basso, a voler tornare indietro, a lamentarsi, e per questo a lei non è concesso di penetrare nel mistero.
Sulla Hanging Rock, tutto vibra di un'energia primordiale:

"Così camminano silenziose verso pendii più bassi, in fila indiana, ognuna rinchiusa nel mondo privato delle proprie percezioni, non rendendosi conto delle pressioni e delle tensioni della massa fusa che la tengono ancorata alla terra gorgogliante; degli scricchiolii e dei fremiti, dei venti vaganti e delle correnti note solo ai saggi pipistrelli appesi a testa in giù nelle sue viscide caverne. Nessuna di loro vede o sente il serpente trascinare le sue spire ramate sulle pietre vicine. E neanche l'esodo dalle foglie e dalle cortecce marcescenti dei ragni, dei vermi e degli onischi colti dal panico. Non ci sono sentieri su questo lato della Roccia. O se mai ci furono sentieri, si sono cancellati da tempo. E' da molti, molti secoli che nessuna creatura vivente [...] ha violato il suo arido petto".

E questa energia primordiale induce le ragazze in una trance sciamanica. Miranda, che poco prima la professoressa di francese aveva paragonato a un angelo di botticelli, è colei che conduce il trio attraverso questo viaggio iniziatico. Leggiadra, meravigliosa, dispensatrice di amore universale, anche nei confronti della "fastidiosa, inetta e inopportuna" Edith, sacerdotessa dell'Eros sprigionato nel giorno di san Valentino, guida il suo seguito di ninfe lungo il ripido e aspro pendio, in una camminata leggiadra in cui le ragazze sembrano levitare, piuttosto che camminare.
Giunti sulla vetta della roccia, in uno spiazzo circolare, le altre collegiali osservate da una spaccatura nella roccia sembrano formiche; da questa dimensione al di là di tempo e spazio, le vicende umane non hanno più alcun significato, sono piccole e misere. Ed è in questo spazio sacro che Miranda, Marion e Irma si inebriano dell'energia misteriosa della Hanging Rock. Si tolgono le calze nere, simbolo della costrizione bigotta del collegio e della sua vita razionalizzante, ballano e danzano estasiate dalla natura e cadono, poco dopo, in un sonno mistico, simile ai sonni sciamanici. Anche Edith cade addormentata, e al risveglio nota le tre ragazze che si dirigono verso una stretta fenditura nella roccia. Le chiama, ma sembrano non udirla "come se si trovassero in un'altra dimensione" e per di più non sembrano camminare, ma levitare. L'urlo di Edith squarcia in silenzio e la sua corsa precipitosa verso il picnic rappresenta la paura di coloro che non hanno il coraggio, né la forza, di abbattere le barriere della mente, di attraversare la fenditura del mistero, e che corrono subito ai ripari. Edith non ricorda cosa è accaduto, sa solo che le ragazze sono misteriosamente scomparse; la sua mente non è in grado di ricordare, poiché la visione della divinità arde l'intelletto di coloro che non sono degni di sostenerla.
L'unica cosa che Edith ricorda è di aver incontrato, nella sua corsa precipitosa, la professoressa McGraw, insegnante di matematica, che si dirigeva a sua volta verso l'Hanging Rock con lo sguardo perso nel vuoto e, particolare indecente nell'epoca vittoriana, senza indossare il vestito, ma con indosso solo le mutande.
Anche alla professoressa McGgraw, insegnante di matematica, tocca la medesima sorte misteriosa delle ragazze. Potrebbe sembrare paradossale, considerando il ruolo professionale della McGraw, e si potrebbe credere che nulla, più della matematica e della geometria, incarni lo spirito razionalizzante, così come si potrebbe confondere la volontà della professoressa di misurare la base della Hanging Rock con il desiderio di ricondurre all'ordine e alla ragione la natura primordiale della formazione rocciosa. In realtà, la McGraw è mossa dal medesimo spirito mistico di Miranda e delle altre ragazze ed è paragonabile a una sorta di ierofante pitagorica, sacerdotessa la cui saggezza matematica è espressione non di una razionalità umana, ma della conoscenza delle leggi che regolano il cosmo. Basti pensare che per i pitagorici antichi il numero era sì fondamento della realtà, ma restava una realtà impenetrabile e mistica. Diversi indizi suggeriscono tale interpretazione. In un breve passaggio, si accenna alla McGraw solitamente intenda ad "ascoltare la musica delle sfere nella propria testa" (edizione Sellerio, p. 26), riferimento alla musica celeste che, secondo la tradizione pitagorica, sarebbe generata dal moto dei pianeti e sarebbe udibile soltanto ai sapienti in grado di riconoscere l'armonia del cosmo. Il secondo indizio è un riferimento esplicito a Pitagora e alla conoscenza delle proprietà dei triangoli rettangoli, in questo caso applicata al tragitto da percorrere (p. 27-28); riferimento, quello ai triangoli, che ritorna anche nelle testimonianze delle ragazze dopo la sua scomparsa, che riportano come la McGraw continuasse a parlare di "triangoli e scorciatoie" (p. 74). Ritorna l'idea del "passaggio stretto", l'insenatura trasversale all'interno della realtà che, come l'ipotenusa, crea una fenditura, uno spacco, entro il quale, evidentemente, la McGraw intendeva condurre non solo se stessa, ma tutte le ragazze del collegio.
Edith non è la sola ad essersi trovata a contatto con il passaggi stretto e a non essere stata degna di attraversarlo. Ho citato, nel riassunto iniziale, Albert e Mike. Il primo è un semplice stalliere e il secondo figlio di una nobile famiglia inglese, ed entrambi si trovavano per caso sul percorso delle quattro ragazze. Mike rimane subito colpito dall'aurea divina emanata di Miranda, e alla loro scomparsa decide di attivarsi personalmente per risolvere il mistero, decidendo di trascorrere una notte sulla pendici della roccia. Anche lui verrà ritrovato, il giorno dopo, in condizioni critiche; la bocca arsa dalla calura, lividi sul corpo, e uno strano taglio sulla fronte. Nelle pagine che descrivono la sua esperienza notturna, Mike prova uno strano sensi di annegamento durante il sonno, come se stesse attraversando una dimensione vischiosa, gorgogliante, ma come suggerisce il suo ritrovamento ai piedi della roccia, anch'egli, come Edith, è stato rigettato dalla fenditura. Egli cercava Miranda, di cui aveva riconosciuto un'aurea divina, ma proprio perché ancora legato alla persona fisica e materiale non è stato in grado di ascendere, invece, al livello eterico e immateriale, di pura essenza spirituale, di cui miranda era un'ipostasi, una portatrice.
Grazie a Mike, tuttavia, si scopre il corpo al limite delle forze di Irma, anch'esso nascosto in una caverna ai piedi della formazione rocciosa.
Irma, così come Mike, è stata rigettata dal portale, il "passaggio stretto" che, come la cruna dell'ago di biblica memoria, consente di passare soltanto a pochi eletti, soltanto coloro che si immergono nel mistero, nel rapimento estatico, abbattendo così i limiti spaziotemporali della loro individualità.  Nelle pagine precedenti alla scomparsa, Irma era sì eterea come le altre ragazze, ma in diversi punti mostra segni di attaccamento eccessivo al mondo (come quando si lamenta dell'atteggiamento di Edith, giungendo perfino a insultarla) e di conseguenza non è degna di accedere alla dimensione divina.
Sul suo corpo ci sono alcuni indizi di quanto le è accaduto. I suoi piedi nudi sono misteriosamente puliti; come accennato in precedenza, nella loro estasi le ragazze sembravano più levitare che camminare, rapite da questa forza misteriosa. Le unghie delle sue mani sono spezzate, quasi le avesse raschiate contro qualcosa. E, infatti, il passaggio per lei si è chiuso, e a nulla le deve essere valso il tentativo di farsi strada raschiandone la superficie. 
Vi è, infine, l'ultima grande esclusa, mrs. Appleyard, la cui esclusione ha tratti ancor più feroci e violenti, riflesso del suo carattere approfittatore, cinico, razionalizzante e bigotto. La sua morte ai piedi dell'Hanging Rock è la metafora conclusiva della definitiva sconfitta da parte dell'irrisoria capacità della ragione nei confronti del mistero atavico dell'essere.
A tessere insieme tutti gli elementi qui analizzati vi è il famigerato "capitolo XVIII" del libro, espunto per volere dell'editor e pubblicato soltanto alla morte di Lindsay. In questo capitolo vengono rivelati gli attimi del rapimento estatico delle ragazze ed è proprio la professoressa McGgraw a fare da sacerdotessa iniziatica, con la camicia strappata e senza gonna, verso la fenditura che conduce alla dimensione misterica dell'esistenza. Liberatisi dei corsetti e dai vestiti, che si librano nell'aria come se stessero levitando, la McGraw indirizza le ragazze verso la spaccatura. Miranda  è la prima a incamminarsi, seguita da Marion, ed entrambe subiscono una metamorfosi (altro simbolo ricorrente nei racconti iniziatici) trasformandosi in rettili striscianti. Ed è proprio a questo punto che Irma si fa titubante; attimo fatale, poiché il passaggio stretto può essere attraversato solo in breve tempo, e qualsiasi ripensamento è indice di una mente ancora legata alla dimensione spaziotemporale "profana". E, infatti, una frana le blocca il passaggio e a nulla servirà il suo disperato tentativo di farsi strada con le unghie.

In conclusione, Picnic a Hanging Rock è un testo magico. Disseminando i semplici intrecci narrativi con i motivi iniziatici ricorrenti in diverse tradizioni, Joan Lindsay crea un racconto che è esso stesso una fenditura nella roccia che consente di affacciarsi sulla dimensione mistica attraversata da Miranda e Marion.
Consigliata anche la visione dell'omonimo film di Peter Weir e, per approfondire, l'ottimo articolo di Marco Maculotti pubblicato su Axis Mundi: https://axismundi.blog/2018/03/18/picnic-at-hanging-rock-unallegoria-apollinea/

Joan Lindsay, Picnic a Hanging Rock, Sellerio.

Daniele Palmieri

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