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giovedì 8 febbraio 2018

Sinesio di Cirene: Il libro dei sogni. L'arte della chiromanzia

La dimensione del sogno godette, nell'antichità, di un'attenzione pari se non maggiore della realtà della veglia.
Nel mio blog su Anima.tv, La Sapienza Dimenticata, ho ampiamente trattato sia la suddivisione del sogno effettuata da Macrobio, sia la grande importanza che il sogno rivestiva per la conoscenza di sé, ad esempio in Plutarco.
Il libro dei sogni di Sinesio di Cirene, filosofo tardo antico allievo di Ipazia, è un breve trattato di chiromanzia, l'arte di prevedere il futuro a partire dai sogni, che sintetizza in sé le caratteristiche sottolineate nei precedenti articoli e che, a partire da esse, fonda una filosofia dell'analisi del sogno e della chiromanzia decisamente affascinanti e, soprattutto, dai grandi risvolti pratici.
Sinesio comincia la sua trattazione dei sogni a partire dalla loro origine psicofisica.
Il sogno nasce dall'immaginazione, termine che però non bisogna intendere nel suo significato contemporaneo. L'immaginazione è, secondo la scuola Aristotelica, il "residuo" della percezione, che si manifesta attraverso immagini interiori percepite dall'anima anche quando l'oggetto della percezione è ormai fuori dal campo visivo. L'immaginazione è, come si evince dell'etimologia del termine, la facoltà dell'anima di evocare e rievocare immagini a partire dal vissuto personale. Si tratta di una facoltà che possiedono sia gli animali sia gli esseri umani e, benché gli uomini la accompagnino anche alla ragione astratta e al pensiero linguistico, questi non sarebbero in grado di pensare e concepire i concetti astratti se non fossero dotati della facoltà dell'immaginazione, che permette di rievocare le immagini di ciò di cui si sta parlando o pensando.
Scrive Sinesio a riguardo:
 
"Secondo l'antica filosofia, l'intelletto contiene le immagini delle cose che sono; noi potremmo aggiungere che l'anima ha in sé le immagini delle cose che divengono: dunque l'intelletto sta all'anima come l'essere vivente sta al divenire (scambiando i termini, l'intelletto starà all'essere e l'anima al divenire [...]). Ecco dunque dimostrata la nostra ipotesi, cioè che l'anima contiene le immagini di ciò che diviene: essa ha in sé ogni cosa, e crea proiezioni di quelle più opportune e le riflette sull'immaginazione, come fosse uno specchio. E' proprio grazie a quest'ultima che l'essere vivente ha la percezione delle immagini che risiedono nell'anima" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)
 
Benché posseduta anche dagli animali, e benché si tratti di un riflesso, non bisogna tuttavia considerare l'immaginazione come una percezione imperfetta. Difatti, l'immaginazione che si manifesta nel sogno può essere il riflesso di una dimensione ben più divina, che affonda le sue radici nell'essenza stessa dell'Essere. In particolare, gli antichi greci, in una dettagliata anatomia del mondo dei sogni, distinguevano tra i sogni riflesso della realtà terrena, sia interiore sia esteriore, e i sogni riflesso, invece, di una realtà metafisica, il mondo divino. Come scrive Sinesio:
 
"Può darsi, addirittura, che l'immaginazione sia una forma di percezione più sacra: è grazie a essa che in genere entriamo in contatto con gli dèi, ne riceviamo i consigli, gli oracoli e le cure riguardo a tutte le altre cose. Non mi stupisco, pertanto, se a qualcuno il sonno porta in dono un tesoro" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)
 
In questo senso, il sogno può dispiegare all'uomo la via per sondare una duplice profondità: la profondità della propria anima e quella dell'Essere; due sentieri che convergono verso il medesimo cammino, poiché approfondendo il mondo dei sogni l'anima diviene cosciente della propria origine e scopre che la profondità che serba in sé deriva proprio dal mondo divino dal quale percepisce, in sogno, le immagini confuse.
 
"Ma quando il sogno apre la via per la visione più perfetta all'anima che mai aveva aspirato a tanto, né aveva concepito una simile ascesa, proprio allora è possibile raggiungere il coronamento di ogni bene: e chi si è smarrito al punto da dimenticare persino la propria origine può allora superare i confini della propria natura ed entrare in contatto con l'intelligibile" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)
 
Per indagare e approfondire la dimensione del sogno, Sinesio di Cirene consiglia dunque di tenere un diario dei sogni e di accostarlo a un diario degli eventi della giornata appena trascorsa, per poter approfondire la conoscenza di sé, in diverse direzioni.
Anzitutto, la conoscenza del proprio vissuto interiore. I sogni, infatti, sono un riflesso della nostra psiche e, come insegnava già Plutarco, attraverso i sogni possiamo comprendere quali siano le caratteristiche più profonde della nostra anima: i suoi vizi, i suoi desideri, le sue virtù, le sue emozioni. Si tratta di un'operazione pratica, un esercizio spirituale volto a purificare la propria anima dopo aver preso coscienza delle nostre carenze e dei punti della nostra interiorità sui quali dobbiamo intervenire.
E' un'operazione preliminare fondamentale per ascendere al livello successivo del sogno, legato alla sua dimensione divina, poiché: 
 
"Una volta che si sia ritornata alla propria originaria nobiltà, l'anima diviene uno scrigno di verità. E' infatti pura, trasparente e incontaminata; se lo vuole, può essere dea e profetessa. Se precipita, diviene oscura, indeterminata, menzognera" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)
 
Difatti, mentre questo tipo di sogni appena affrontati nascono dalle nostre passioni e dal nostro vissuto personale, vi è un'ulteriore categoria di sogni a cui possiamo accedere soltanto quando la nostra anima è purificata e cristallina: i sogni divinatori.
Essi si celano sotto immagini enigmatiche, di difficile comprensione. Come scrive Sinesio:
"L'altra categoria, più frequente e diffusa, è quella dei sogni enigmatici: proprio per interpretare questi ultimi è necessario disporre dell'arte divinatoria. La loro genesi è, per così dire, strana e prodigiosa [...] da tutti gli esseri contenuti nella natura, da ciò che è, da ciò che è stato e che sarà (anche il futuro è una forma di esistenza), si staccano delle immagini che sfuggono via dalla sostanza. [...] L'immaginazione è uno specchio straordinariamente fedele di tutte queste immagini che scorrono via" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)
 
Come si evince dalla descrizione del filosofo di Cirene, la loro origine è del tutto peculiare, ossia dal futuro. Un futuro che, pur non essendosi ancora realizzato, possiede un'esistenza concreta, materiale, dalla quale provengono le immagini che la nostra anima recepisce tramite l'immaginazione, e che inconsciamente conosce, ma che tuttavia ancora ci sono oscure.
Difatti, le immagini del passato persistono nella mente, più o meno vivide, ma pur sempre chiare, fino a estinguersi; le immagini del presente sono invece cristalline, ed entrambe si ripresentano nei sogni in maniera altrettanto vivida.
Al contrario, siccome le immagini del futuro provengono da un'esistenza che ci attende ma che ancora non abbiamo vissuto, esse:
 
"sono più indistinte e disordinate: sono, cioè, come le prime ondate di qualcosa che ancora non è, germogli di una natura imperfetta, come enigmi che zampillano ed erompono da semi nascosti" (Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni)".
 
Per comprendere il loro significato, occorre dunque "tradurle" e renderle accessibili alla nostra conoscenza.
La tecnica chiromantica proposta di Sinesio di Cirene è tanto semplice quanto intuitiva, quasi "scientifica" per il metodo pratico che tutti, da soli, possono applicare senza cadere nelle mani di ciarlatani. A partire dal diario personale dei sogni accostati al diario della vita quotidiana, si tratta di stilare un elenco di simboli e immagini ricorrenti che si presentano, in sogno, in concomitanza ad eventi ricorrenti vissuti durante la veglia. In questo modo, stileremo una sorta di "grammatica" della nostra interiorità, che ci permetterà di interpretare i sogni enigmatici provenienti dal futuro, poiché sapremo che per la nostra psiche certi simboli rappresentano sempre determinati avvenimenti.
In questo modo, le immagini confuse che l'immaginazione recepisce dal futuro assumeranno maggiore chiarezza, e saremo in grado di tradurle per comprendere quei frammenti dell'Essere futuro che ci attende.
Seppure aperta a numerose critiche, l'arte chiromantica così come delineata da Sinesio si dimostra estremamente profonda e attuale, nel suo tentativo di voler trascrivere un linguaggio dell'anima personale e nel voler indagare il mondo interiore a partire dallo studio dei simboli prodotti dalla propria attività onirica, e non da interpretazioni dei sogni arbitrarie e stereotipate, che non tengono conto della diversità della psiche soggettiva.
Si tratta di una lettura breve ma intensa, per penetrare nel mondo interiore attraverso la dimensione del sogno in maniera molto più proficua rispetto a molti altri trattati, anche contemporanei, sul medesimo argomento.
 
Sinesio di Cirene, Il libro dei sogni, Archinto edizioni
 
Daniele Palmieri  

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