domenica 13 ottobre 2019

Lachman: La Stella Nera. Magia e politica nell'era contemporanea

Il pensiero magico/esoterico e il mondo politico si sono corteggiati e incontrati più spesso di quanto trapeli nei libri di storia. Il mondo occulto ha avuto, spesso, un ruolo fondamentale nei processi storici occidentali. A grandi mutamenti socioculturali è sempre corrisposto il revival del pensiero esoterico; basti pensare al fiorire dei culti misterici nella Roma decadente; alla presa di potere del Cristianesimo, in cui il sogno mistico avuto da Costantino prima della battaglia ha giocato un ruolo fondamentale; al fiorire del pensiero magico-teurgico nella Firenze (e, potremmo dire, nell'Italia) rinascimentale di Lorenzo de Medici. Basta leggere gli atti dei processi inquisitoriali riscoperti da antropologi italiani come Valentino Ostermann o Carlo Ginzburg per accorgersi di quanto fossero diffusi, anche tra le cariche ecclesiastiche, i libri di magia cerimoniale come le Clavicole di Salomone, i cui rituali venivano spesso prescritti da preti/stregoni di paesi rurali, i quali facevano così da mediatori tra le conoscenze di alta magia e quelle di bassa magia. Jacques Bergier e Louis Pauwels ne Il mattino dei maghi descrissero abilmente, invece, le radici occulte del Nazismo, la cui cornice teorica è nata nel seno della Società Thule e dell'Ahnenerbe, associazione fondata da Himmler e Herman Wirth che negli anni finanziò ricerche in bilico tra l'occultismo e l'archeologia, come quella del Sacro Graal, della Lancia di Longino e del mitico regno di Agartha.
Il tempo è un cerchio piatto, dice Rust Cohle nella prima stagione di True Detective; tutto quello che è accaduto è destinato a ripetersi o, in altri termini, da quando la cultura esoterica ha posto sviluppato le sue radici fin dagli albori dell'umanità, i suoi rami non hanno mai smesso di crescere, le sue foglie di fiorire e appassire, e gli studiosi della materia non si troveranno sorpresi nello scoprire che anche nella politica contemporanea, al di là dei complottismi, il pensiero occulto ha occupato un ruolo fondamentale nell'ascesa al potere di alcuni protagonisti dello scenario internazionale.
Influenza analizzata ne La stella nera. Magia e potere nell'era di Trump di Gary Lachman, edito da Tlon Edizioni. Gary Lachman, oltre a essere il fondatore e il bassista dei Blondie, è uno valido studioso di esoterismo di cui in Italia sono stati pubblicati anche Jung il mistico e Ouspenskij. Il genio nell'ombra di Gurdjief, entrambi da Edizioni Mediterranee.
La Stella Nera è un'analisi lucida, approfondita e allo stesso tempo scorrevole del panorama politico/esoterico contemporaneo, in grado di illuminare i retroscena occulti della politica contemporanea, da Trump a Putin al movimento di estrema destra dell'alt-right, senza mai cadere nel complottismo ma basandosi sempre sulle dichiarazioni degli esponenti politici e su fonti certe.
Come accennato, i due grandi scenari presi come punto di riferimento sono gli  Stati Uniti e la Russia, le due grandi nazioni che dal dopoguerra continuano a dettare le sorti della scacchiera internazionale, con l'Europa spesso ridotta al ruolo da spettatore più che da mediatore. A portare scompiglio in questa scacchiera, l'elezione di Donald Trump che, contro ogni pronostico, nel 2017 è stato eletto presidente degli  Stati Uniti dopo una campagna elettorale dai toni estremi e politicamente scorretti, spesso paradossali e contraddittori ma che, proprio per questo, hanno ottenuto un grande successo sui media.
Come analizza Gary Lachman ne La Stella Nera, alle radici non solo della vittoria ma della strategia e della comunicazione di Trump si nascondono gli ultimi sviluppi del New Thought, ora noto al grande pubblico come Pensiero Positivo. Come ho analizzato in questo articolo dedicato ad Atkinson, il New Thought ebbe origine negli Stati Uniti a partire dal 1800 grazie a pensatori come Emerson, Whitman e Thoreau, guidati dall'esigenza di creare un pensiero autentico americano, basato sul lavoro, la libertà, l'ideale, la positività, la costruttività e la creatività. Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, il fermento culturale creato dai "primi" pensatori americani fu sviluppato, in direzioni distinte, da autori come lo psicologo William James, che si focalizzerà sul potere del pensiero e della mente nelle situazioni estreme, dal filosofo William  Atkinson, che sempre sul potere della mente, della meditazione e del pensiero focalizzerà i suoi studi, e dalla Christian Science, una corrente fondata da Mary Baker Eddy che si focalizzerà sul potere terapeutico della preghiera e della fede. Tutte queste correnti daranno vita al Pensiero Positivo contemporaneo, la cui chiave di volta risiede nello sfruttare i principi teorici da esse delineate per applicarli al successo e al benessere personale. Desiderando fortemente qualcosa, immaginandola come già realizzata e impedendo a qualsiasi ostacolo, in ogni modo, di metterci il bastone tra le ruote, è possibile ottenere tutto ciò che si desidera. Se vuoi puoi, è il motto con il quale è possibile sintetizzare l'essenza del Pensiero Positivo contemporaneo, le cui lontane radici filosofiche e teologiche sono ormai sminuite al mero interesse egoistico ed economico personale. 
Chi conosce qualcosa del Trump imprenditore avrà riconosciuto i tratti fondamentali del Pensiero Positivo nel suo modo di fare spregiudicato, nel suo desiderio di andare oltre i limiti, di affermarsi e di apparire; un legame che non è casuale poiché, per sua stessa ammissione, come sottolinea Gary Lachman ne La Stella Nera, egli si considera il più grande allievo di Norman Vincent Peale, funzionario della Chiesta Metodista di cui ascoltò i sermoni e autore di The power of positive thinking. Nel libro, Peale fonde, come già aveva fatto la Christian Science, il potere della preghiera con il potere del pensiero, ma applica il tutto non alla guarigione ma alla possibilità di ottenere successo materiale; la preghiera, oltre che mezzo per avvicinarsi al Paradiso Celeste, diviene nelle sue parole uno strumento per creare il Paradiso (economico) in terra.
Come scrive Lachman: "Anche i leader religiosi non accolsero proprio positivamente il lavoro di Peale. Teologi e uomini di Chiesa ritenevano che vendesse ai suoi lettori e parrocchiani una versione piacevole del Cristianesimo, indirizzata al successo e attenta a evitare accuratamente le questioni esistenziali più profonde. Dio era ridotto alla stregua di un consulente che doveva aiutare le persone ad affermarsi nel mondo. [...] Peale si presentava superiore agli altri e a Dio, e considerava il potere della preghiera uno strumento per usare la religione al fine di ottenere una bella vita" (Gary Lachman, La Stella Nera.  Magia e potere nell'era di Trump, Tlon Edizioni. p. 73).
Insegnamento da cui, tuttavia, Trump attinse a piene mani, come egli afferma nella sua autobiografia e che, al di là dell'aspetto economico e materiale, presenta molti legami con la creazione della realtà nel paradigma magico, soprattutto nelle correnti contemporanee come quella della Chaos Magick.
Visualizzare un obiettivo, caricarsi positivamente di energia attraverso il desiderio ed erompere in azioni improvvise, anticonvenzionali, anche scandalose, per imprimere nel mondo il proprio desiderio in modo da raggiungere l'obiettivo, è una delle pratiche adottate dalla Chaos Magick per creare sigilli magici e manipolare la realtà. Pratica magica che sembra descrivere in maniera perfetta la campagna elettorale di Trump, le sue tecniche imprenditoriali, comunicative e, attualmente, anche quelle di governo. Per fare un esempio fresco di attualità, basti pensare alla motivazione da lui adottata per togliere il sostegno ai Curdi, fino ad ora fondamentali nella guerra contro l'Isis in Siria, giustificandosi asserendo che i Curdi non hanno offerto alcun supporto, nella Seconda Guerra Mondiale, durante lo sbarco in Normandia.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, queste e altre asserzioni politicamente scorrete non sono frutto di mera ignoranza, ma di una ponderata volontà estremamente simile alla volontà magica della Chaos Magick di manipolare la realtà, presente e passata, attraverso affermazioni o azioni destabilizzanti. L'idea alla base è che il caos creato da un siffatto modo di agire, che si diffonde attraverso lo scandalo psicologico delle persone, sia in grado di creare una crepa nella realtà psichica nella quale è così possibile far prevalere la propria volontà e la propria idea. Così, nella diffusione a macchia d'olio delle affermazioni di Trump, non conta più la realtà storica della Seconda Guerra Mondiale e l'impossibilità da parte dei Curdi di offrire il loro appoggio durante lo sbarco in Normandia; ciò che conta è il dubbio caotico creato da Trump che, mischiando le carte in tavola e creando confusione, come un abile mago del chaos ha instillato nelle persone il dubbio, se non addirittura l'idea, che durante la seconda guerra mondiale i Curdi avrebbero potuto aiutare attivamente gli Stati Uniti e che, non avendolo fatto, si meritano ora la revoca del supporto americano. 
Come scrive Gary Lachman ne La Stella Nera: "La Chaos Magick [...] considera che il colpo giusto, al momento giusto, nel posto giusto è in grado di indirizare una situazione nel modo desiderato. La magia entra in gioco nell'assenza di una relazione causale evidente tra il colpetto del mago e il risultato ottenuto [...] la Chaos magick lavora provocando sincronicità, creando volutamente eventi fortuiti significativi" (Gary Lachman, La stella nera. Magia e potere nell'era di Trump, pp. 98-99)
Come un abile mago del chaos, Trump sa sempre quando sparare il colpo giusto ed è così in grado di creare nessi causali tra oggetti ed eventi slegati tra loro, plasmando la realtà a sua immagine e somiglianza.
E' interessante rilevare come anche sull'altro piatto della bilancia internazionale, la Russia di Putin, siano state messe in atto nel corso degli anni tecniche di manipolazione della realtà del tutto affini a quelle di Trump, grazie all'operato di due consiglieri occulti: Surkov e Dugin.
La carriera politica di Surkov ebbe inizio nel 2000, con l'elezione di Pputin, quando questi gli affidò il controllo della tv nazionale. Attraverso le tecniche comunicative tipiche della PNL e lo studio delle tecniche di comunicazione e intrattenimento, l'obiettivo di Surkov era quello di "trovare la sintesi tra il controllo sovietico e l'intrattenimento occidentale" (Gary Lachman, La stella nera, Tlon Edizioni, p. 235).
Attraverso i media, è stato in grado di plasmare la realtà Russa manipolandone l'immagine e imbastendo un vero e proprio teatro in cui realtà e finzione si mescolano, dando vita all'immagine del Putin "uomo forte al comando" in grado di compiere ogni impresa - dal sedare una tigre, a cavalcare a petto nudo tra foreste russe, a dirigere un areoplano a stendere ogni nemico nelle gare di arti marziali, contribuendo così a creare molte delle immagini meme che, ancora oggi, prolificano in rete (meme che, come sottolinea Lachman, hanno contribuito anche all'ascesa al potere di Trump).
Come scrive Gary Lachman: "Non credendo in nulla, Surkov era in grado di far finta di credere a tutto, proprio come fanno i Chaotes. Il controllo esercitato sui media russi gli ha permesso di creare partiti di opposizione fittizi e di dare un'apparenza di libertà d'opinione lasciando loro la possibilità di discutere questioni importanti, nonostante fossero relegati al ruolo di pedine nella realtà che stavano forgiando. Ogni vera opposizione è stata sempre ignorata dai media più diffusi [...] Da autentico politico postmoderno, Surkov ha tenuto sfacciatamente i piedi in due staffe, finanziando e promuovendo movimenti di opposizione cui consentiva di scontrarsi per produrre l'impressione di una vera dialettica politica, mentre in realtà manipolava tutto da dietro le quinte come il mago di Oz. Non aveva problemi a sovvenzionare organizzazioni per i diritti umani e a promuovere discussioni cittadine in materia e, al contempo, a dare supporto a movimenti nazionalisti che condannavano i diritti umani come propaganda occidentale. Era in grado di promuovere festival artistici d'avanguardia con alcune tra le opere più audaci di sempre e, contemporaneamente, sostenere fondamentalisti religiosi che ritenevano gli artisti decadenti" Gary Lachman, La stella nera. Magia e potere nell'era di Trump, pp. 236-237).
Sulla stessa scia di manipolazione della realtà e congiunzione degli opposti si inserisce Aleksandr Dugin, pensatore, filosofo e geopolitico contemporaneo che nelle sue opere ha tentato di coniare i due grandi opposti del '900: il Nazismo e il Comunismo, creando la cosiddetta Quarta Teoria Politica. Soprannominato "il Rasputin di Putin", l'aspetto più interessante all'interno del nostro discorso è che
se, nel caso di Trump, le pratiche della Chaos Magick sono molto affini al suo modo di agire e comunicare ma soltanto per via indiretta e per alcuni collegamenti con il Pensiero Positivo, nel caso di Dugin vi è un collegamento diretto, essendo egli un Chaotes (mago del chaos) che, in più occasioni, si è presentato in pubblico mostrando la stella a otto punte, simbolo della Chaos magick. 
Se Surkov è il "ministro della propaganda", negli ultimi anni Dugin si è affermato come il teorico politico e il "ministro dell'espansione" di Putin. A centro della sua  Quarta Teoria Politica vi è l'idea di un perenne scontro tra le forze lunari, incarnate dalle nazioni marittime, e le forze solari, incarnate invece dalle forze di terra; battaglia in cui la Russia deve farsi portavoce delle forze solari di terra, espandendosi in modo da creare il contenente "Euroasiatico", megacontinente in cui sempre la Russia, con la sua immensa massa continentale, deve plasmare una nuova civiltà futura, organica, che ha ormai abbandonato i costumi di vita tipici del mondo Occidentale Americanizzato e che ha recuperato, invece, le tradizioni degli antichi popoli mongoli.
"Quando Putin salì al potere" scrive Gary Lachman, "Dugin passò dall'essere un teorico dell'opposizione dura a essere un fervente sostenitore del nuovo leader. Ben presto promise a Putin quella fedeltà assoluta che i russi avevano concesso agli zar [...]. Negli anni di Surkov, la visione euroasianista di Dugin è diventata la politica nazionale e estera di Putin. [...] Con l'inizio del nuovo secolo, l'idea euroasianista crebbe fino a giocare un ruolo importante nello scenario mondiale, e a essere presa sul serio come non era mai capitato prima. Quello che era nato come un simulacro, dice Dugin [...] sembra assumere una consistenza sempre più reale, che è proprio quel tipo di trasformazione a cui sono interessati tutti i personaggi di questo libro" Gary Lachman, La stella nera, Tlon Edizioni, p. 269).
In conclusione, consiglio vivamente la lettura del saggio di Gary Lachman, che offre una panoramica molto più dettagliata e esaustiva sui legami occulti tra esoterismo e politica nell'era contemporanea, che nel presente articolo ho solo potuto sfiorare.

Gary Lachman, La stella nera. Magia e potere nell'era di Trump, Tlon Edizioni

Daniele Palmieri